Novelli, fumata nera dal vertice al Mise. Lettera di Enzo: “Cessione sbagliata”

SPOLETO – Nessun passo in avanti dal vertice al Mise per la Novelli. Manca ancora la firma dei tre fratelli Novelli, una sottoscrizione che è praticamente ostativa rispetto al proseguo dell’attività secondo un piano industriale che prevede la vendita. Non è dunque la migliore situazione per il Natale di 300 lavoratori umbri che rischiano di perdere il proprio lavoro. Tra questi anche un centinaio con il contratto in scadenza al 31 dicembre. “Il Cda e il Mise faranno un ultimo tentativo di pressione sui soci – dicono i sindacati – al fine di avere una risposta definitiva sulla cessione delle quote. In caso di risposta negativa – prosegue il documento – il Cda esporrà le strade percorribili per chiudere la vertenza nelle prossime ore non escludendo soluzioni straordinarie a garanzia dell’occupazione e delle attività produttive”.

C’è anche una lettera di Enzo Novelli ai lavoratori: “Tutti finora hanno attaccato i soci additandoli come coloro che ostacolano un’operazione indicata come risolutiva di ogni problema, ma ritengo che cedere il Gruppo a soggetti di cui si sa poco o nulla non sia un atto di responsabilità nei confronti dei lavoratori. Perché si chiede a gran voce un nostro passo indietro – scrive Enzo Novelli – ma non veniamo neanche convocati ai tavoli istituzionali dove si discute la cessione delle nostre quote? Ho trascorso la vita nelle aziende che hanno creato i miei nonni e che insieme ai miei fratelli abbiamo contributo a far crescere per questo le minacce e i sit-in non potranno mai costringermi a fare quello che ritengono sbagliato”.

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