Ospedale di Terni, monitoraggio delle attività del Pronto Soccorso
TERNI – Monitorare le attività del Pronto Soccorso, capire dove si deve ancora lavorare e rendere soddisfatti gli utenti. Nell’ambito delle iniziative promosse a livello nazionale in occasione dei 35 anni di attività del Tribunale per i diritti del malato, i volontari di Cittadinanzattiva, insieme alla direzione sanitaria e ai medici aderenti al SIMEU dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni hanno reso noto quanto emerso nel monitoraggio compiuto nella settimana dal 22 al 26 settembre 2015. I dati estrapolati dal sistema informatico dimostrano che i tempi medi di attesa al Pronto Soccorso sono accettabili, e di gran lunga inferiori a quelli rilevati in altre città italiane. Non mancano però lamentele pervenute al Tribunale del Malato. Su questo fronte, secondo l’azienda ospedaliera, si può sempre migliorare. La prima premessa fatta dall’avvocato Daniele Giocondi, coordinatore di CittadinanzAttiva, è che il bacino di utenza dell’ospedale di Terni oggi comprende circa 300mila persone. Di queste, gran parte sono della provincia di Terni e del Lazio, (Rieti, Viterbo e Roma); un numero ben lontano da quello in base al quale era stato assegnato l’organico della struttura cinquant’anni fa, che si riferiva solo alla città di Terni e non raggiungeva i 100mila abitanti. Giocondi ha sottolineato che solo nel 2014 il sistema informatico ha registrato ben 44.540 accessi al Pronto Soccorso, pari a una media di 123,7 persone al giorno, con una oscillazione reale degli accessi che in certi giorni ha fatto registrare numeri molto maggiori. “I tempi medi di attesa al Pronto Soccorso – ha precisato Giorgio Parisi, direttore della struttura da agosto 2015 – sono 125 minuti per un codice bianco, scendono a 62 minuti per un codice verde e a 26 minuti per un codice giallo, ma stiamo mettendo a punto delle procedure per le consulenze specialistiche, al fine di migliorare e rendere più funzionale l’intervento sui codici bianchi e verdi. I problemi di attesa non riguardano naturalmente i codici rossi, che hanno priorità assoluta con accesso e intervento immediato, e neppure il Triage, che garantisce la priorità di accesso in base alla criticità delle condizioni, dove l’attesa è inferiore al minuto”. Il dottor Parisi ha evidenziato che “le criticità al Pronto Soccorso aumentano in alcuni periodi dell’anno con l’insorgenza di determinate patologie stagionali, come l’influenza autunnale, ma ciò che è apparso più evidente durante l’attività di monitoraggio dei volontari di CittadinanzAttiva è che le giornate particolarmente a rischio criticità sono quelle in cui non è disponibile il medico di medicina generale (festività, sabato, domenica, orari notturni…). “Contribuisce a volte ad allungare i tempi di attesa– ha sottolineato l’avvocato Daniele Giocondi, coordinatore di CittadinanzAttiva – l’intervento non sempre tempestivo del radiologo (che fuori dalla fascia oraria 8-20 non è presente ma solo reperibile e quindi deve essere attivato in caso di necessità) e dello specialista di reparto (perché, per esempio, impegnato in sala operatoria o in altre delicate attività). A ciò si aggiungono anche le lungaggini connesse alla disponibilità del posto letto per un paziente da ricoverare, e a tal riguardo il TDM propone di riorganizzare l’iter di dimissione per anticipare l’uscita entro le ore 10 della mattina”. Giocondi ha inoltre rilevato che per rispondere alla elevata domanda gli spazi del Pronto Soccorso andrebbero migliorati con un ampliamento e una diversificazione delle sale di attesa in particolare per i malati non autosufficienti per i quali è stata chiesta una sala dedicata, affinché possano essere affiancati dai familiari e anche monitorizzati dal personale del Pronto Soccorso. “Sul fronte della logistica – ha rassicurato Leonardo Bartolucci, direttore sanitario del Santa Maria di Terni – la direzione aziendale ha già programmato gli interventi volti all’ampliamento e alla ridefinizione degli spazi del Pronto Soccorso. Infatti, con lo spostamento della endoscopia digestiva al piano – 1S (è già stato bandito l’appalto), il Pronto Soccorso entro un anno circa acquisirà uno spazio di oltre 200 mq, che consentirà una rivisitazione complessiva dell’area. Inoltre, a breve sarà istituita la guardia radiologica e per migliorare il flusso dei pazienti verso il ricovero si sta studiando dove situare un servizio di ‘discharge room’ o camera di dimissione, già attiva in molti ospedali italiani e stranieri”. Il direttore sanitario Bartolucci ha poi ricordato i principali interventi realizzati al Pronto Soccorso nel corso del 2014 e 2015. “Oltre alla nomina del nuovo direttore, il dottor Giorgio Parisi, – ha detto Bartolucci -, abbiamo aperto nuovi ambulatori recuperando l’area prima occupata dalla Centrale del 118 ed abbiamo aggiunto 6 posti letto aIl’OBI , che ora è in grado di accogliere fino a 14 pazienti. È stata installata una nuova TAC con caratteristiche all’avanguardia per velocità, qualità delle immagini e riduzione della dose di radiazioni fino al 50%. Inoltre, è stata attrezzata ex novo un’area di isolamento destinata ai casi di sospetta infezione da virus Ebola con relative rigidissime procedure di gestione del caso e formazione del personale”.