Pellegrinaggio ecumenico dei vescovi umbri in Bosnia
PERUGIA – I Vescovi dell’Umbria, guidati dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), e dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), dal 18 al 22 luglio trascorreranno in Bosnia-Erzegovina alcuni giorni all’insegna della fraternità e della condivisione, in un pellegrinaggio ecumenico che vuole riscoprire la ricchezza della tradizione cristiana di questo Paese, che è stato, nei secoli, un crocevia di culture, commerci, religioni: quella cattolica, l’ortodossa e, con l’invasione dell’impero ottomano quella islamica, fino ad una presenza degli ebrei fuggiti dalla Spagna nel XV secolo.
Il pellegrinaggio culminerà sabato 20 luglio a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, con l’incontro con il cardinale Vinko Puljić e la celebrazione eucaristica nella cattedrale del Sacro Cuore.
La prima tappa del pellegrinaggio sarà nella città di Spalato, in Croazia, dove i Vescovi umbri visiteranno la città e la cattedrale di San Doimo, già mausoleo del palazzo imperiale di Diocleziano, ed incontreranno mons. Marin Barišić, arcivescovo di Spalato-Makarska.
I presuli della Terra dei Santi Benedetto e Francesco visiteranno anche la città di Mostar che nella guerra civile del 1992-1993 fu soggetta ai bombardamenti e ad un assedio durato nove mesi, da parte delle truppe federali jugoslave supportate dall’esercito serbo-bosniaco, che oltre a causare immense sofferenze alle popolazioni locali, danneggiarono o distrussero diversi bersagli civili, tra cui un convento cattolico dei francescani, la cattedrale di Santa Maria Madre di Dio, il palazzo vescovile e una dozzina di moschee. A Mostar ci sarà l’incontro con mons. Ratko Perić, vescovo di Mostar-Duvno e la celebrazione nella cattedrale della Beata Vergine.
A Sarajevo, i Vescovi visiteranno la città, che rappresenta il triste simbolo delle guerre d’Europa. Ricordata per la prima volta nel 1415 con il nome di Vrhbosna, nel XVI secolo prese il nome di Sarajevo dalla residenza che vi costruirono i pascià turchi. Dopo l’occupazione turca della Bosnia divenne sede del governatore e continuò a essere un centro importante fino alla guerra austro-turca, quando fu incendiata da Eugenio di Savoia. Nel 1878 fu occupata dagli austriaci, che ne fecero la sede del governo militare della Bosnia-Erzegovina ed è tristemente famosa per l’attentato all’erede al trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando, che fornì l’occasione immediata allo scoppio della Prima guerra mondiale. Subì ingenti distruzioni e danni alla popolazione civile tra il 1992 e il 1995, durante l’assedio delle forze secessioniste serbo-bosniache, che portò ad un grande flusso di immigrati bosniaci in Italia e Europa.
Nei giorni del pellegrinaggio sono previste le visite il santuario della Madonna di Stup, il convento francescano di Kraljeva Sutjeska, il convento Karmel Svetog Ilije a Buško Blato e l’incontro con il Nunzio apostolico mons. Luigi Pezzuto.
Il pellegrinaggio sarà anche occasione per i Vescovi umbri di conoscere più approfonditamente la vita della Chiesa bosniaca e della realtà sociale, culturale e religiosa del Paese, formato dalle due regioni fisiche e storiche della Bosnia e della Erzegovina, segnata dal difficile cammino verso una piena integrazione e unificazione.