Perugia, accordo di cooperazione sanitaria tra l’Associazione per il trapianto di midollo osseo onlus e l’Azienda sanitaria
PERUGIA – Rinnovato l’accordo di cooperazione sanitaria internazionale tra l’Associazione per il Trapianto di Midollo Osseo Onlus e l’Azienda ospedaliera di Perugia. L’accordo permetterà alle strutture di Ematologia e di Oncoematologia Pediatrica del Santa Maria della Misericordia di proseguire nell’assistenza dei pazienti provenienti dal Venezuela. Il protocollo di intesa , che avrà una durata di due anni, è stato sottoscritto dalla presidente dell’Associazione onlus Mercedes Elena Alvarez e dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Emilio Duca.
“La nostra Associazione – ha dichiarato Alvarez dopo la firma- può contare sul generoso sostegno della associazione dei produttori di petrolio ( la Petroleus de Venezuela ndr ) ed abbiamo ricevuto il mandato di rinnovare l’accordo con il centro di Perugia non solo per la grande competenza dei professionisti, sia nel campo della assistenza che della ricerca, ma anche per l’accoglienza che definisco straordinaria. La collaborazione tra ospedale e Comitato Chianelli rende uniche in Italia le strutture di Perugia”. Sono oramai dieci anni che pazienti del Venezuela hanno la possibilità di curarsi a Perugia con risultati eccellenti ,come è stato sottolineato durante l’incontro ,al quale hanno partecipato i direttori delle strutture interessate Prof. Brunangelo Falini e Dr. Maurizio Caniglia e la responsabile del trapianto di cellule staminali emopoietiche Dott.ssa Alessandra Carotti.”
Sono stati 33 i pazienti trattati negli ultimi anni dal nostro ospedale – ha informato la responsabile degli affari generali dell’Azienda Ospedaliera Serena Zenzeri – ,e grazie all’accordo appena sottoscritto sono attesi otto pazienti, sei in età pediatrica e due adulti, che arriveranno nei prossimi giorni”. Il direttore generale Dr. Duca ha espresso la propria soddisfazione per gli attestati ricevuti dalla associazione che individua i centri più attrezzati : “ Il numero elevato di pazienti che vengono curati a Perugia rappresenta una garanzia in più sul fronte della ricerca “. A margine dell’incontro un breve racconto fatto dal Dr. Caniglia su un giovane paziente venezuelano che nei giorni scorsi si è sposato : “Anche quando tornano nel loro Paese si resta in contatto con i pazienti, e così Diego ha voluto anche invitarmi al suo matrimonio; ho dovuto rinunciare e ieri mattina è arrivata sul mio cellulare la foto che lo ritrae felice con la sua sposa. Iniziammo le cure 4 anni fa, rimase da noi per sette mesi ed anche durante le terapie non si staccava mai dalla sua grande, la chitarra”.