Perugia, convegno al Capitini sulla convivenza con i fenomeni sismici
PERUGIA – “Viviamo in una terra che deve convivere con i sismi e che non può permettersi di perdere il suo straordinario patrimonio architettonico e artistico. Ci sarà sempre bisogno di progettare, gestire e amministrare dovendosi rapportare a questa situazione. Per questo abbiamo voluto mettere a contatto i nostri studenti con le tante figure necessarie ad affrontare il problema”. Queste, nelle parole del dirigente scolastico dell’Itet di Perugia Silvio Improta, le finalità del convegno ‘Gli eventi sismici prima, durante e dopo’ che si è svolto nel capoluogo umbro, al Centro congressi ‘Capitini’, martedì 24 gennaio.
Un incontro rivolto, in particolare, agli studenti del quinto anno del corso Cat (Costruzione, ambiente e territorio), organizzato in collaborazione con il Centro di formazione e ricerca ‘Nicola e Giovanni Pisano’, il Collegio dei geometri e geometri laureati e i dipartimenti Cat degli istituti tecnici della provincia di Perugia. Oltre allo stesso Improta, all’evento sono intervenuti Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia, Massimo Mariani, membro del Consiglio nazionale ingegneri e presidente del Consiglio europeo degli ingegneri civili, Vincenzo Piro del Comune di Perugia, Francesco Santucci dei Vigili del fuoco, Luca Montagnoli della Protezione civile e il sindaco di Cascia Gino Emili. “Questi studenti – ha ricordato Tonzani – sono i futuri tecnici che saranno chiamati a contribuire a una corretta gestione del territorio. Vogliamo perciò sostenerli e concorrere alla loro formazione mettendo a disposizione strumenti, professionisti e competenze. Ci sono, d’altronde, tutta una serie di aspetti e tematiche che nei percorsi curricolari scolastici non possono essere approfonditi. Si tratta di preparare al meglio i ragazzi a una professione ancora oggi fondamentale, con grandi possibilità e potenzialità”.
“Parliamo di giovani – ha aggiunto Improta – che già il prossimo anno si dovranno confrontare con il mondo del lavoro o con l’università e che non potranno fare a meno di affrontare anche le drammatiche tematiche di cui stiamo parlando oggi”. In particolare, le relazioni hanno spaziato dai piani cittadini di protezione civile alle attività di prevenzione, dalla gestione delle emergenze alle analisi e al rilevamento dei danni provocati dal sisma del 2016 nell’Italia centrale. “È una situazione molto particolare – ha spiegato Mariani –, con una serie lunghissima di sismi che ancora non è finita. In questo stato in continua evoluzione è difficile rilevare lo stato dei danni. Sotto questo punto di vista, il ruolo dei geometri e di tutti i tecnici abilitati è importantissimo ma dobbiamo ancora creare una matura cultura in questo campo. Il ruolo storico del geometra va assolutamente tutelato e conservato, anche formando in maniera permanente le nuove generazioni di professionisti”. Dopo aver sottolineato e analizzato la differenza dei danni che si sono riscontrati a Norcia rispetto agli altri centri colpiti dal sisma, la disamina di Mariani è quindi proseguita sul lavoro multidisciplinare che andrà adesso messo in campo per analizzare gli effetti del sisma sulle strutture e capire, così, gli aspetti positivi e le mancanze delle conoscenze attuali.