Perugia, la Fp-Cgil ha fatto il punto sulla riforma del lavoro e delle Province
PERUGIA – (E.F) – Rendere centrale il ruolo del lavoro in quella che dovrebbe essere una Repubblica fondata su di esso. Più che un obbiettivo una speranza quella espressa da Fabrizio Rossetti, segretario nazionale Fp – Cgil, nel corso dell’Assemblea dei lavoratori della Provincia di Perugia, promossa dallo stesso sindacato tenutasi stamane nella sala del consiglio provinciale a Perugia. Diversi i temi toccati, in una riunione durata quasi due ore e nella quale i lavoratori presenti non hanno mancato di far sentire la propria voce, vale a dire lo stato di attuazione della riforma Del Rio e le proposte della Cgil. Rossetti, nel suo intervento, ha voluto tracciare il quadro della situazione: “Il disegno generale? A prescindere dalla vicenda della riforma delle province e da altri approcci insensati – ha attaccato il segretario – è necessario chiederci dentro quale mare stiamo nuotando. E ciò può implicare delle riflessioni: è vero o no quel bombardamento mediatico che induce Renzi a cambiare verso? Verso quale direzione? C’è qualche discontinuità con il passato?”.
La risposta, dalle sue parole, è chiara e netta: “Io dico no. I temi sono gli stessi, così come l’obbiettivo, quello cioè di spingere questo paese verso un liberismo e una deliberalizzazione dei rapporti sociali. Questa, in definitiva, non può che essere un’accelerazione di un viaggio intrapreso una ventina di anni fa”. Rossetti non risparmia critiche anche alla riforma delle province, da lui giudicata come “una cosa scoordinata se attuata lentamente. Essa sembrava nascere con diversi obbiettivi, tra i quali quello di rimettere al centro il tema dei diritti dei cittadini. Invece si è notato uno scollegamento tra i servizi e questi ultimi; le parole chiave sono razionalizzazione, risparmio e tagli. Scompare in definitiva la locuzione garanzia di servizi”. Alla riunione era presente anche Giovanni Roccatelli, segretario aziendale della Cigl presso la provincia di Perugia, che ha voluto indicare la Toscana come “regione dal prendere come esempio, che ha approvato una legge di riordino delle province secondo funzioni, criteri, competenze e trasversalità. Noi dell’Umbria chiederemo emendamenti per poter andare in quella direzione”