Perugia, la Ipi conquista il mercato americano con la confezionatrice asettica
PERUGIA – Alla IPI di Perugia quello che si è appena chiuso sarà ricordato come un anno all’insegna dell’innovazione e dei successi internazionali. L’azienda umbra specializzata in soluzioni per il confezionamento asettico di prodotti liquidi in cartoncino poliaccoppiato, comunemente noti come brick, in questi ultimi dodici mesi, ha infatti raggiunto importanti traguardi. Nel solo mese di novembre, la presentazione in anteprima assoluta a Chicago, in occasione di Pack Expo International 2016, della nuovissima confezionatrice asettica Flexpeed Aseptic FX120 e il riconoscimento del Premio alla qualità di stampa flessografica Bestinflexo 2016.
“L’ingresso tre anni fa dell’azienda nel gruppo Coesia – spiegano da IPI – ci ha permesso di accedere a competenze esclusive nello sviluppo di tecnologie innovative e di essere presenti a livello globale in maniera più capillare: quotidianamente, in oltre 30 paesi nel mondo vengono consumati milioni di brick prodotti nel nostro stabilimento di Pierantonio, dotato delle più moderne tecnologie industriali. Flexpeed è il concreto risultato delle sinergie tra il know-how di IPI e le competenze tecnologiche di Coesia”. La nuova confezionatrice risulta, infatti, essere ad oggi la macchina flessibile da bobina più veloce al mondo per il confezionamento asettico in brick di prodotti quali latte, vino, succhi di frutta e passata di pomodoro. La nuova piattaforma tecnologica è in grado di formare, riempire e saldare fino a 12mila brick all’ora, assicurando nel contempo elevatissimi standard di affidabilità e flessibilità. “Grazie a Flexpeed – sottolineano dall’azienda –, IPI si apre di fatto a una produzione industriale automatizzata e interconnessa, secondo le logiche più recenti di smart manufacturing, andando incontro alle attuali esigenze del mercato e anticipandone le evoluzioni. Ricerca e sviluppo sono, d’altronde, da sempre, il tratto distintivo dell’azienda”.
“Ulteriori e significativi investimenti – ricordano ancora da IPI – sono stati, inoltre, realizzati in entrambe le nostre sedi presenti in Umbria, in particolare nello stabilimento di Pierantonio con l’installazione di tecnologie di ultimissima generazione.”
La positiva risposta da parte dei mercati internazionali ha portato anche a ricadute sul territorio umbro, con riflessi positivi sull’indotto, come la collaborazione con altre imprese locali e l’inserimento in organico, solamente negli ultimi tre anni, di circa 40 persone.
“IPI – concludono dall’impresa umbra – rappresenta una grande attrattiva non solo per giovani interessati a maturare un’esperienza formativa altamente professionale e con respiro internazionale, grazie anche a opportunità di crescita all’interno di un gruppo metalmeccanico presente in tutto il mondo, ma anche per coloro che avendo maturato esperienze qualificate in Italia o all’estero volessero riavvicinarsi al territorio di origine”.