Perugia, presentata la corrispondenza di Luigi Carattoli con lo studio Moretti Caselli
PERUGIA – Oltre cinquecento lettere indirizzate a Luigi Carattoli, artista e già direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia (1883-1891), sono state donate all’antica istituzione dallo Studio Moretti Caselli, il museo laboratorio di vetrate artistiche fiore all’occhiello della città, che le ha rinvenute raccolte in un faldone dell’epoca. Una fitta corrispondenza datata tra il 1850-1889 circa, che va ad aggiungersi ai precedenti documenti donati sempre da Moretti Caselli nel 1992 e poi nel 2001, anche a quel tempo ritrovati sistemando il proprio archivio. Si aggiunge così un nuovo tassello per ricostruire la storia della città e dell’Accademia, attraverso carte intestate di istituzioni diverse, di varia natura e provenienza. Si va da quelle spedite dalla Soprintendenza generale di monumenti sacri nazionali a quelle inviate dall’ufficio tecnico del Municipio di Perugia, dalla direzione generale delle antichità e delle belle arti del ministero dell’Istruzione pubblica a quelle intestate dell’Accademia properziana del Subasio o del collegio convitto Rosi di Spello, ma anche note di commercio e telegrammi. Tutte a lui indirizzate, anche come direttore dell’Accademia e non solo. “Questo di oggi è un atto formale di donazione di ulteriori carte di Luigi Carattoli con l’intento di riunirle alle precedenti, studiarle, inventariarle e metterle a disposizione degli studi”, ha spiegato Giovanni Manuali, conservatore dei beni dell’Accademia, nell’introdurre la presentazione tenuta nella biblioteca storica dell’antica istituzione “Vannucci”, alla presenza del direttore, Emidio De Albentiis, dell’assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia, Teresa Severini, di Fabrizia Trevisan in rappresentanza della soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, e di Giorgio Panduri, curatore dell’archivio Moretti Caselli. Una preziosa corrispondenza che esprime “l’importanza della carta come documentazione e testimonianza, ponendo in evidenza il ruolo degli archivi, che permettono di valutare testimonianze della storia, ma anche usi e costumi del tempo”, ha sottolineato l’assessore Severini.
“Luigi Carattoli compendia con rara efficacia i tratti migliori di una intellettualità ottocentesca pre e post unitaria – ha messo in luce De Albentiis – che, pur molto radicata nel proprio territorio di origine (Perugia e l’Umbria), non disdegnò di stringere rapporti con istituzioni europee. E si impegnò moltissimo nell’inventariazione sistematica dei beni acquisiti dal Demanio dopo la soppressione delle istituzioni religiose conseguente all’Unità d’Italia diventando un funzionario di alto grado in Umbria e nelle Marche nell’ambito della conservazione dei monumenti e della direzione museale”.
Ma cosa ci facevano tutte quelle lettere nell’antico studio Moretti Caselli? Non è facile scoprirlo, tante possono essere le ipotesi partendo dal fatto che Luigi Carattoli fu direttore dell’Accademia subito prima di Francesco Moretti e che le due famiglie abitavano vicino. È possibile che Moretti abbia chiesto nel passaggio di consegne di vedere tale documentazione per essere aggiornato sugli affari in corso. Oppure che Carattoli abbia chiesto a Moretti di selezionarla per donarla all’Accademia? O di tenerla in deposito per mancanza di spazio? O per scegliere la posta inerente l’Accademia? Di fatto, ora gli eredi sono ben lieti di aver trovato il faldone e di averlo donato all’Accademia, auspicando “che questa corrispondenza possa essere più fruibile da ricercatori e studiosi interessati alla storia della città – ha detto Giorgio Panduri -. In questa direzione va anche la digitalizzazione delle buste di documenti presenti nell’archivio Moretti Caselli, perché così sarà più facile esaminarli e confrontarli con quelli dell’archivio dell’Accademia, di cui sono complementari”. Tra il pubblico, presenti anche Anna Matilde Falsettini (pronipote di Lodovico Caselli) e Maria Grazia Carattoli, tra i discendenti di Pietro Carattoli.
Mario Squadroni, ex soprintendente archivistico, ha infine ripercorso il progetto di riordinamento e inventariazione dell’intero archivio dell’Accademia, un lavoro poi dato alle stampe. Le carte oggetto oggi della donazione, una volta riordinate e inventariate, verranno ricollocate insieme alle altre già donate, con la conseguenza che si renderà necessario aggiornare l’inventario esistente. Da mettere sempre a disposizione della città.
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BIO
Luigi Carattoli, figlio di Giuseppe, pittore, cultore d’arte, nacque a Perugia nel 1825 e dove morì il 20 febbraio 1894. Discendente da famiglia di artisti, Luigi Carattoli fu importante figura della cultura artistica perugina del XIX secolo. Fu allievo, nell’Accademia perugina, di Silvestro Valeri dal cui insegnamento purista trasse anche l’interesse e l’amore per i primitivi. Importante in questo senso la sua amicizia con Mariano Guardabassi, anch’egli pittore e storico dell’arte, con cui collaborò nelle ricerche sull’antica arte umbra. Fu membro della Commissione artistica nominata nel 1860, ispettore dei monumenti, direttore dell’Accademia di Belle Arti dal 1888 al 1891. Insieme al Guardabassi e G. B. Rossi Scotti compilò la Descrizione del santuario di San Francesco d’Assisi (1863); redasse perizie e stime di importanti collezioni private, quella Oddi di Perugia (1867), quella Ranghiasci a Gubbio (1877); infine, fu l’autore del primo inventario delle civiche raccolte d’arte (il cui materiale è oggi nella Galleria nazionale dell’Umbria), ms. del 1878. Le sue cospicue raccolte di disegni, dipinti e stampe vennero da lui donate all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.