Perugia, scuola Carducci – Purgotti. Rosetti (M5S): “Promesse tradite”
PERUGIA – “Era febbraio del 2017, la Giunta Romizi con i consueti toni trionfalistici annunciava: “Entro il mese di marzo 2017 la scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti in via Fonti Coperte, gravemente danneggiata dal sisma, verrà integralmente demolita; ciò al fine di consentire una completa ricostruzione entro l’anno scolastico 2017-2018. Lo ha deciso oggi la giunta, accogliendo la proposta avanzata dall’assessore Dramane Wagué”. Come spesso accade, purtroppo le tanto sbandierate promesse vengono tradite. Ed, infatti, ad oggi, risulta completata la demolizione dell’edificio, mentre i lavori di ricostruzione sono fermi, come dimostrano le immagini del desolante cantiere”, dice la consigliera comunale M5S Cristina Rosetti.
“Quindi, alla riapertura e inaugurazione dell’anno scolastico, gli alunni della Scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti non sono potuti rientrare nella loro scuola e dovranno passare un altro anno scolastico, separati ed ospitati in altre scuole. Il ritardo nella ricostruzione non è marginale, tanto che l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, con una lettera laconica, ha comunicato, a poche settimane dall’avvio dell’anno scolastico, che sarebbero sopraggiunte problematiche nell’iter di approvazione della progettazione definitiva e nella fase propedeutica all’affidamento delle lavorazioni inerenti la nuova realizzazione degli edifici scolastici e quindi per la popolazione scolastica interessata si sarebbero dovute trovare soluzioni alternative. Il Comune di Perugia nulla ha obiettato e ha fatto promesse sapendo o dovendo sapere di non poterle fare. E, come spesso accade, la propaganda si infrange contro la realtà dei fatti, a danno, in questo caso, di alunni e insegnanti, che pure, forse, avevano, in buona fede, creduto alle promesse, poi, tradite di rientrare nella propria scuola, totalmente rinnovata. Il M5S, nel silenzio della Giunta Romizi, deposita una interrogazione scritta, per conoscere la motivazione dello stop del cantiere e avere un cronoprogramma preciso della ricostruzione”.