Perugia, ufficio postale a rischio chiusura. Gli abitanti di Sant’Egidio incrociano le braccia

PERUGIA – Gli abitanti di Sant’Egidio si battono ormai da un anno per mantenere il proprio ufficio postale. Il futuro dell’ufficio è appeso ad un filo. Per i residenti c’è perplessità: «Siamo ancora più perplessi – commenta Gianni Mantovani, dell’Associazione sportiva ‘Sant’Egidio’ – perché questo scenario aumenterebbe i disagi, specialmente per gli anziani, che sono la fetta più consistente della popolazione. Qui – aggiunge – non ci sono neanche mezzi pubblici sufficienti per garantire gli spostamenti».

 

E’ poi il consigliere comunale del Pd, Leonardo Miccioni ad entrare nel merito: «Alla luce di questi dati il mantenimento dello sportello diventa essenziale». A Sant’Egidio, continua il consigliere, «gli unici servizi garantiti sono le poste e la banca. Manca una farmacia privata e non c’è neanche il presidio delle forze dell’ordine. Lo sportello è fondamentale per la comunità locale». Sono circa 1300 gli abitanti della zona, tra cui molti pensionati. «Bisogna salvaguardare i posti di lavoro e tutelare gli uffici postali potenziando i servizi», dice Miccioni, che annuncia l’intenzione di voler organizzare un’assemblea pubblica con le istituzioni e il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, per rilanciare l’idea di coinvolgere Regione e enti in un progetto di ampliamento dei servizi offerti, in modo da compensare i costi di gestione degli spazi e scongiurare la chiusura degli uffici. «Ad esempio collocando alle poste le funzioni di Cup o altre prestazioni», dice Miccioni.

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