Pietralunga, un incontro tra generazioni che rafforza la lotta alle mafie

PIETRALUNGA – “Grazie perché avete riempito le nostre anime e i nostri stomaci”. Con queste parole si conclude il messaggio che il gruppo di ragazze e ragazzi arrivati da tutta Italia a Pietralunga – per partecipare al campo di volontariato E!StateLiberi sul bene confiscato alla ‘ndrangheta a Col della Pila – hanno voluto consegnare agli altri volontari, quelli “meno giovani”, ovvero le pensionate e i pensionati dello Spi Cgil (non solo umbri, ma anche piemontesi e veneti) che in queste due settimane li hanno affiancati e sostenuti.

Ieri, 27 luglio, questo incontro tra generazioni, è stato il tema al centro dell’iniziativa promossa dallo Spi Cgil, insieme alla Cgil dell’Umbria e a Libera Umbria, che si è tenuta presso la sala del consiglio comunale di Pietralunga. Iniziativa aperta con la proiezione del documentario “Terre Rosse” di David Fratini, che racconta tre esperienze di campi estivi sui beni confiscati in Italia, una al Nord, una al Centro (Pietralunga) e una al Sud. Tutti campi nei quali ai giovani si mescolano appunto gli anziani dello Spi, in un incontro tra generazioni che produce risultati straordinari: “Mio nipote ha l’età di questi ragazzi – racconta uno dei volontari dello Spi intervistati nel video – e io sono voluto venire qui proprio per capire come ragionano questi giovani e imparare da loro”.

Dopo la proiezione del filmato nella sala del consiglio comunale di Pietralunga i rappresentanti dello Spi Cgil (sono intervenuti la segretaria dello Spi dell’Umbria Maria Rita Paggio, il segretario dello Spi del Veneto Danilo Toccane, e la segretaria nazionale Lucia Rossi) quelli della Cgil dell’Umbria (il segretario generale Vincenzo Sgalla) e quelli di Libera (la responsabile regionale della formazione Antonella Guerrini) hanno dato vita ad un dibattito, coordinato da Raffaella Chiaranti, dal quale è emersa nuovamente la necessità di strutturare l’esperienza di riutilizzo sociale del bene confiscato a Pietralunga, dando gambe – ora che l’iter burocratico è completato – ad un progetto imprenditoriale che, attraverso una cooperativa di giovani del posto, porti al pieno recupero del bene sottratto alla ‘ndrangheta. “Dopo 4 anni – hanno detto i rappresentanti di Libera e del sindacato – bisogna passare dalle parole ai fatti, attivando subito il bando pubblico che porti all’assegnazione del bene, per creare un’opportunità di lavoro e crescita per questo territorio e lanciare così un messaggio chiaro sulla determinazione dell’Umbria a riprendersi quello che, purtroppo sempre più spesso, le mafie sottraggono al bene comune per i loro interessi criminali”.

Intanto, oggi si conclude il secondo e ultimo campo 2016 a Pietralunga. E anche quest’anno il bilancio dell’esperienza è più che positivo, anche grazie all’alleanza tra generazioni, fondata sulla volontà comune di contribuire dal basso a sconfiggere le mafie e il malaffare.

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