Porte aperte a Palazzo Donini, la presidente Marini: “Palazzo di grande prestigio”
PERUGIA – “Apriamo, per la terza volta, le porte di Palazzo Donini per far conoscere ai cittadini il palazzo di grande prestigio e fascino dal punto di vista architettonico e artistico che ospita la Presidenza della Giunta regionale”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che questo pomeriggio, insieme al professor Francesco Federico Mancini, docente di Storia dell’Arte moderna all’Università degli studi di Perugia, ha guidato un folto gruppo di visitatori alla scoperta delle sale al Piano nobile e al piano terra di Palazzo Donini.
La visita è stata preceduta da una conferenza stampa che si è tenuta al Salone d’Onore nel corso della quale la presidente Marini e il professor Mancini hanno illustrato le principali tappe della storia della famiglia Donini e del Palazzo, le sue caratteristiche architettoniche e artistiche; presenti, tra gli altri, delegazioni del Fai-Fondo Ambiente italiano dell’Umbria, guidata dalla presidente Nives Tei Coaccioli, e del Fai di Todi, con l’architetto Giovanna Signorini e il sindaco della città Antonino Ruggiano. Il programma dell’apertura straordinaria di Palazzo Donini prevede domani, venerdì 29 dicembre, visite guidate alle 11.30, 12.30, 15.30 e 16.30 (a cura di Sistema Museo, su prenotazione obbligatoria al bookshop della Galleria nazionale dell’Umbria, tel. 075 5721009).
“Abbiamo scelto questo periodo – ha detto la presidente Marini – perché questi sono i giorni in cui è più facile rendere possibile visite nelle sale che ospitano le attività degli uffici della Presidenza. Apriremo di nuovo in via straordinaria le sale del Palazzo ai visitatori aderendo a un’iniziativa del Fai regionale. Vogliamo infatti far conoscere al maggior numero di cittadini questo palazzo, di cui normalmente sono accessibili solo due sale che ospitano iniziative ed eventi, facendoli partecipi anche dell’attento lavoro di restauro, consolidamento e di tutela svolto dalla Regione Umbria, che ne è proprietaria dagli anni Settanta”.
La presidente Marini ha ripercorso la storia della famiglia Donini e del Palazzo fatto edificare ex novo dai Donini dal 1716 al 1724, ceduto al Comune di Perugia nel 1879 e che nel tempo ha ospitato alcune sezioni del Museo civico di Perugia, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia, ma anche di Scienze Matematiche e Fisiche e convegni della Facoltà di Medicina, così come uno sportello della Banca nazionale del lavoro. “Un palazzo di prestigio – ha detto inoltre – che ospitava le personalità più rilevanti che giungevano a Perugia, quali il principe austriaco Metternich e l’allora cardinale Pecci, poi papa Leone XIII. La sua storia si è sempre intrecciato con la storia civile di Perugia”.
Il professor Francesco Federico Mancini, sottolineando “l’encomiabile iniziativa” dell’apertura straordinaria di Palazzo Donini, ha ricordato come l’edificio nacque come “status symbol: i Donini, negozianti di velluti di seta e che acquisiscono titolo nobiliare nel 1751, acquisiscono posizione economica e sociale di assoluto privilegio quando le altre famiglie dell’aristocrazia cominciano a flettere. Non a caso – ha aggiunto – scelgono una posizione strategica negli spazi cittadini, di fronte alla fortezza farnesiana, per costruire questo Palazzo, dalla sobrietà architettonica neocinquentesca”.
“All’interno – ha rilevato – i Donini si ‘lasciano andare’ dando vita a decorazioni ridondanti, esagerate se si vuole, sicuramente accresciute dagli arredi straordinari che dovevano addobbare queste sale. Le iconografie delle pitture murali sulle volte – ha spiegato ancora il professor Mancini – alludono a ricchezza e potenza, ma anche alla moderazione nel sapersi presentare come nuovi ricchi, come mostra ad esempio il dipinto che domina nel salone d’Onore, raffigurante Fetonte sul carro che viene folgorato da Giove”.
Se “non si conosce con esattezza il progettista di Palazzo Donini, fra le ipotesi c’è quella di Pietro Carattoli, sono noti invece gli autori dei ricchi decori delle sale del piano nobile, tra i migliori esponenti della cultura artistica perugina dell’epoca quali Pietro Carattoli, Francesco Appiani, Giacinto Boccanera e Nicola Giuli”.
E La visita, che ha portato i visitatori anche alla scoperta di un ex Cappella, decorata da stucchi e dipinti inquadrati in ardite prospettive architettoniche e da una tela dell’Appiani, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, si è conclusa a piano terra di Palazzo Donini, nelle tre sale con volte dipinte da Sebastiano Ceccarini e Antonio Gioli, e nella sala Fiume che ospita un ciclo di dieci grandi tele dell’artista siciliano Salvatore Fiume, realizzate nel 1949 su commissione dell’industriale Bruno Buitoni, che raccontano “Le avventure, le sventure e le glorie dell’antica Perugia” e che sono state donate alla Regione.