Provincia di Perugia, tavola rotonda “Tra bene comune e sviluppo sostenibile”
PERUGIA – La felicità intesa come un bene individuale e sociale, come un diritto che le istituzioni devono impegnarsi a rendere reale ed effettivo per tutti i cittadini. Questi i temi al centro della Tavola Rotonda che, racchiusa nel titolo “Felicità: bene comune e diritto universale”, si è svolta nel Palazzo della Provincia di Perugia, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012.
L’incontro si è aperto con una lettura di una serie di pensieri ed aforismi, a cura di Elena Merlino, che hanno portato a riflettere su come le definizioni del concetto di felicità siano molteplici e siano cambiate nel corso dei secoli. Ha poi preso la parola il Consigliere Provinciale Erika Borghesiche, citando la Risoluzione ONU del 2012 e le parole dell’ex segretario generale Ban Ki-moon, ha definito la felicità come un “diritto e obiettivo primario ed inalienabile, in senso individuale e collettivo”, strettamente connesso non solo con il soddisfacimento dei bisogni primari dell’individuo, ma con la garanzia di sicurezza e di libertà di espressione e con istituzioni che siano genuinamente democratiche. “La felicità non è soltanto un diritto, ma è anche un dovere – ha poi aggiunto – per questo le istituzioni devono impegnarsi in azioni che abbiano come finalità il benessere collettivo ed è loro dovere usare le risorse che hanno a disposizione per soddisfare i bisogni dei cittadini”.
Su questo punto è poi intervenuta Cristina Canuti, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Deruta, attualmente impegnata nel Progetto “I venerdì dello sviluppo sostenibile”, inserito nel più vasto programma “Deruta per lo sviluppo sostenibile”. “Lo sviluppo sostenibile è la chiave di lettura per essere felici – ha detto l’Assessore – In stretta collaborazione con l’Associazione Biosphera, il Comune sta infatti portando avanti iniziative e percorsi volti a dare risposte concrete ai singoli come alla collettività”.
È stato quindi il turno di Uliano Conti, Docente del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, che ha proposto una prospettiva sociologica sull’argomento, sottolineando come la felicità sia una condizione strettamente connessa con le circostanze storiche e sociali: “Età, sesso, situazione socioeconomica condizionano la nostra felicità e sono parametri che cambiano nel tempo: un titolo di studio, un lavoro stabile e altri obiettivi generalmente fonte di soddisfazione individuale e di felicità oggi vengono raggiunti più tardi rispetto a qualche decennio fa”.
Maria Cristina Zenobi, che presiede l’Associazione “Nel nome del rispetto” ha quindi aggiunto che il rispetto è il valore fondamentale alla base della società, della cultura, e della libertà e perciò è un presupposto necessario alla felicità.
Adriano Ciani, dell’Associazione Scientifica e Culturale Biosphera, organizzatore dell’iniziativa, dopo aver commentato il Rapporto Globale 2019 dell’ONU sulla Felicità e il Benessere, che vede l’Italia al trentaseiesimo posto della classifica, ha sottolineato l’importanza di mettere in pratica una strategia di sviluppo sostenibile che guardi agli obiettivi proposti dalle Nazioni Unite nel Documento “Trasformando il nostro Mondo: L’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile”. “Esistono degli indicatori per oggettivizzare la felicità di un Paese – ha aggiunto – gli stessi che impiega l’ONU per stilare il Rapporto Globale e sono: reddito pro capite, supporto sociale, aspettativa di una vita salutevole, libertà di scelta, generosità, corruzione percepita. Anche l’Italia ultimamente sta abbracciando l’idea di misurare il benessere collettivo e sostenibile basandosi su criteri obiettivi”.
A chiudere l’evento è stata Erminia Battista, Dirigente Medico del Dipartimento di Prevenzione e referente della Rete Promozione Salute – USL Umbria 1, che ha presentato il progetto “Piedibus del Ben Essere”, un’iniziativa di prevenzione che, cominciata dieci anni fa con i ragazzi delle scuole, è poi passata a camminate serali aperte a tutti e adesso conta 2000 presenze ogni settimana e 160mila ogni anno su tutto il territorio regionale: “La felicità, come la salute, è un percorso che si costruisce a partire dall’armonia con il proprio corpo e con gli altri ed è proprio quest’idea di condivisone che è alla base di Piedibus: le passeggiate, intercalate da momenti di lettura, ballo o degustazione di cucina tipica della zona, non solo stimolano le persone a fare attività fisica, ma creano comunità, aumentano il senso di sicurezza e cambiano la percezione che abbiamo degli spazi cittadini”. Alle passeggiate si affiancano anche altri progetti, quali “L’angolo delle farfalle”, volti alla valorizzazione e recupero di aree verdi, urbane e periferiche.
A coordinare gli interventi, Rosanna Mazzoni, Responsabile dell’Ufficio Stampa della Provincia di Perugia.