“Quale mobilità per il Comune di Perugia”, convegno a Palazzo dei Priori

PERUGIA – Con il convegno tenutosi ieri presso la sala del Consiglio comunale sul tema “Quale mobilità per il Comune di Perugia. Il piano urbano della mobilità sostenibile: primi risultati” si è completato il ricco calendario di appuntamenti in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, organizzata dal Comune di Perugia dal 16 al 22 settembre, con l’obiettivo di promuovere alla cultura della sostenibilità nel trasporto.

Aprendo i lavori, l’assessore alla mobilità Cristiana Casaioli, nel portare i saluti dell’Amministrazione comunale  a tutti i presenti, ha sottolineato l’importanza dell’argomento decisivo per migliorare la qualità della vita della città di Perugia. La sfida è: come dovranno muoversi i perugini nei prossimi 10 anni. Si parte – ha continuato l’assessore – da uno scenario non certo positivo e caratterizzato da molteplici criticità, come confermano i dati: Perugia è una delle città italiane con il maggior traffico veicolare, visto che il 70% degli spostamenti oggi avvengono in auto. A ciò si aggiunge un tasso di “riempimento” del mezzo privato bassissimo, essendo di poco superiore all’1%. Non finisce qui, perché da studi condotti in questa fase di partecipazione, è emerso che moltissimi cittadini sono soliti utilizzare l’auto anche per muoversi all’interno del proprio quartiere (si è fatto l’esempio di Ponte San Giovanni), compiendo tragitti assai limitati.

Ciò finisce per innalzare i livelli di inquinamento, compromettendo la qualità della vita. In questo contesto, in cui i cittadini percepiscono i sistemi di trasporto pubblico come insufficienti ed insoddisfacenti, si colloca il nuovo pums, ossia il piano urbano della mobilità sostenibile, destinato a prendere il posto del vecchio pum, ormai datato dopo 10 anni dalla sua adozione. Non è un segreto, infatti, che quest’ultimo non è più in linea con le rinnovate esigenze della città, anche perché contiene strategie ormai superate (si pensi al ruolo centrale riservato alla fcu di fatto ormai dismessa).

Le criticità, evidentemente, non riguardano solo la città di Perugia, ma l’intera regione condizionata da un sistema trasportistico complessivo lacunoso: si pensi alla situazione della fcu, ad un aeroporto che stenta a “decollare” e ad un’alta velocità lontana dalla tratta umbra, con conseguente isolamento della Regione.

Per queste ragioni si sente, quindi, l’esigenza di ripensare al modo di muoversi in città, valorizzando sistemi che fino a poco tempo fa sarebbe apparsi fuori luogo per Perugia.

Il riferimento, ad esempio, è alla bicicletta, sistema che, per volontà dell’Amministrazione, sta sempre più prendendo piede. Proprio domenica scorsa – ha ricordato l’assessore Casaioli – abbiamo dimostrato insieme a tanti cittadini che si può godere appieno di Perugia anche utilizzando mezzi inusuali per la nostra tradizione.

Pums sì, dunque, ma necessità di un cambio di passo anche nelle politiche regionali. L’assessore, infatti, ha lanciato un appello alle Istituzioni regionali affinché in futuro si proceda ad una ripartizione delle risorse del fondo trasporti più equa. Da anni il Comune di Perugia, pur garantendo la fetta principale dei trasporti in Umbria, risulta penalizzata rispetto agli altri Comuni. Una situazione che deve necessariamente cambiare.

Con particolare soddisfazione l’assessore ha segnalato il metodo che si è inteso seguire per la costruzione e redazione del pums, ossia quello della partecipazione, ritenuto prioritario dall’Europa. “La nostra Amministrazione vuole effettuare un cambio di passo ed è attenta alla esigenze di mobilità di tutti, perché ritiene il valore della partecipazione essenziale per raggiungere risultati condivisi. Non a caso – segnala l’assessore – è da mesi che il Comune di Perugia sta raccogliendo, ai fini della redazione del pums, le segnalazioni e le proposte dei cittadini sulla mobilità. Queste istanze verranno vagliate attentamente da Amministrazione ed uffici con un obiettivo sostanziale: vogliamo, per quanto possibile, mettere insieme ed a confronto tutte le proposte che i cittadini ci stanno presentando per cercare di individuare delle soluzioni che consentano di rispondere a tutte le esigenze di mobilità, perché nessuno deve restare indietro”..

Tra le relazioni del pomeriggio c’è stata anche quella dell’assessore al marketing territoriale e sviluppo economico Michele Fioroni sul tema: “Fontivegge, luogo intermodale dei trasporti e delle idee”. Questo progetto – ha riconosciuto l’assessore – è lo specchio di una precisa visione della città, ossia una città intelligente che pensa e guarda al futuro e ragiona ormai di un’infrastruttura di mobilità che passa sotto le strade, la banda larga. Quest’ultima è fattore abilitante per il modo in cui le persone si sposteranno negli anni a venire.

Compito di una città rivolta al futuro – secondo Fioroni – è di innovarsi; per questo, anche in materia di mobilità, occorre osare per non rimanere indietro.

In questo contesto, tra gli scopi che l’attuale Amministrazione si è posta, vi è quello di recuperare lo strappo netto che si è ingenerato nel tessuto urbano, tra il centro storico ed i quartieri di media periferia, tra cui spicca Fontivegge per troppo tempo specchio del degrado cittadino. Ritenendo la zona della stazione un simbolo ma anche un’area determinante nel panorama della città, l’Amministrazione ha deciso di ripensare Fontivegge come ambito e laboratorio da trasformare nel luogo dell’intelligenza cittadina.

In uno scenario passato la stazione di Fontivegge è sempre stata percepita dai viaggiatori come un luogo senza prospettive e non un “gate” come, invece, dovrebbe essere.

Questo scenario verrà superato, perché Fontivegge diventerà il luogo in cui tutto è intelligente: vi sarà innovazione, incubatore d’impresa, ricerca, in sostanza il coworking comunale, luogo dell’intelligenza per eccellenza.

Fiore all’occhiello di questo progetto sarà – secondo Fioroni – il nuovo centro per la grafica avanzata che troverà spazio in un luogo simbolo della crescita economica del ‘900, ossia l’ex scalo merci. Il centro suggerisce cosa dovrà essere Perugia da grande: una Perugia della creatività, un luogo adatto per favorire la nuova imprenditoria tematizzando l’esperienza e sfruttando mirabilmente la risorsa della banda larga.

 

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