Referendum: a Gubbio Ascani, Leonelli e Smacchi: “Convinciamo gli indecisi”
GUBBIO – Una serata per ringraziare chi si è impegnato in questa lunga campagna referendaria e ascoltare le opinioni di tante persone, giovani, dipendenti della pubblica amministrazione, donne e altre categorie. Questo è stato “Cambiare Sì può – Gubbio”, una sorta di chiusura di campagna elettorale al Beniamino Ubaldi di Gubbio, alla presenza del consigliere regionale Andrea Smacchi, del consigliere e segretario regionale dem Giacomo Leonelli, dell’onorevole Anna Ascani. Presenti anche Diego Pierotti, segretario provinciale Gd, Virna Venerucci, consigliera comunale Pd a fare da coordinatrice e Katia Meneghello, coordinatrice del circolo Pd Gubbio Centro.
“Serve un cambio di passo – ha detto la Meneghello – per avere un paese più competitivo e più pronto alle sfide nazionali e internazionali. La riforma ci sta fornendo la cassetta degli attrezzi per uscire dall’empasse. Cerchiamo di non perdere l’occasione”. La consigliera Venerucci ha fa fatto da coordinatrice ascoltando le testimonianze di tutti gli intervenuti. “Gli indecisi faranno la differenza, ma è sbagliato votare no”, ha detto Francesco Zaccagni. “Date importanza e ruolo ai giovani”, ha detto Ilaria. Poi ha preso la parola Smacchi: “Sono entrato in politica per cambiare le cose e non subire le cose passivamente. Se la politica è ancora questo, avremo un senso altrimenti siamo tutti legittimati”. In scaletta poi le testimonianze di Nicola Aloia, di Spartaco Cappannelli e di Diego Pierotti. Poi Nadia, l’operatrice sanitaria e Giacomo Mancini: “Pensando che si possa fare meglio, poi si finisce per non fare niente”.
“Siamo in una partita in cui manca l’ultimo rigore – ha detto il segretario Leonelli – un rigore che dovrete tirare voi. Sarà fondamentale far ragionare gli indecisi. Siamo un paese come un bagno allagato e la signora che rientra se la prende con l’idraulico che sta cercando di intervenire. Questa riforma – ha continuato Leonelli – ribalta il tavolo e prova a intervenire”. Poi la testimonianza del professor Lanzara, che ha detto di essere arrivato al Sì dopo un percorso “lungo e travagliato”. L’onorevole Ascani ha lanciato la sua parola d’ordine: follia. “Quando siamo entrati in parlamento non c’erano le condizioni per fare niente. Abbiamo chiesto a Napolitano di ricandidarsi, lui ci ha detto che andava bene ma ci ha preso a schiaffi. Ha detto che avete demolito il residuo di credibilità: io vi faccio iniziare ma non gratis, disse. Voi correggerete le storture del sistema di cui siete figli. Io quando ho votato Napolitano ho preso un impegno con gli italiani. L’unico modo per marcare la differenza di una classe politica diversa”. La chiusura affidata al consigliere regionale Smacchi, che ha dettato gli impegni futuri del Pd, anche per Gubbio: “Dal 5 ci aspetta un grande lavoro, anche a Gubbio. Dovremo iniziare a capire dove vuole andare questo partito e farlo tornare al governo della città”.