Rifiuti, la Uiltrasporti preoccupata per i livelli di occupazione Gesenu
PERUGIA – La segreteria regionale di Uiltrasporti Umbria esprime forte preoccupazione per i livelli occupazionali di Gesenu a causa dello spostamento di parte rilevante di rifiuti indifferenziati da trattare dall’impianto di Ponte Rio a quello di Foligno gestito da Vus Spa, in virtù dell’accordo siglato tra quest’ultima e Sogepu Spa. “Le circa 20mila tonnellate l’anno di rifiuti indifferenziati prodotti dal territorio ex Ati 1 (Città di Castello, Gubbio, Gualdo Tadino e altri) – spiega il segretario generale dell’organizzazione sindacale Stefano Cecchetti –, che fino a ieri venivano trattati a Ponte Rio nell’impianto di Gesenu Spa, già da oggi vengono indirizzati all’impianto di Casone a Foligno in gestione a Vus Spa. Si rischiano, così, forti ripercussioni sulla tenuta occupazionale nell’impianto perugino, cosa gravissima se corrispondesse al vero. Sicuramente ciò potrebbe essere avvenuto per convenienze di carattere commerciale, legate alla differenza di costo di smaltimento, che sicuramente esiste”. “Rispetto alle tariffe e ai costi di smaltimento – si domanda Uiltrasporti Umbria –, la Regione Umbria non dovrebbe esercitare un ruolo di controllo per avere un’omogeneità su tutto il territorio? Vi sono delle carenze da parte della Regione Umbria, la quale, da troppo tempo, sta in silenzio su una questione di straordinaria importanza come quella dei rifiuti. Siamo, infatti, all’‘emergenza’ al punto da dover trasferire gran parte dei rifiuti prodotti dagli umbri in altre regioni, con un aumento notevole dei costi che la Regione già ha scaricato sui Comuni, costretti ad aumentare la tariffa ai cittadini”.