Riforma delle Province, la Cgil: “Il Governo a gamba tesa sul percorso avviato in Umbria”
“La legge di stabilità in discussione in Parlamento arriva come una bomba ad orologeria sul già complesso percorso di applicazione della legge Del Rio sulla riforma delle Province”. Lo sostengono la Cgil e la Fp Cgil.
Per i sindacati “la scelta grave dei pesanti tagli che vengono imposti alle Province – tagli per 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, (in aggiunta ai 4 miliardi previsti per le Regioni) – arrivano gli emendamenti del Governo che prevedono tagli agli organici fino al 50%, in modo lineare e senza un nesso con le funzioni attribuite dalla legge e con l’idea di assetto del territorio che si vuole mettere in campo”.
Secondo Cgil e Fp Cgil “il taglio delle risorse per le nuove Province rischia di provocare un effetto domino, apportando aggravi di spesa del tutto insostenibili, che non consentono né di finanziare interamente le funzioni fondamentali, molto importanti per la collettività, come viabilità, scuole e trasporti, né di trasferire la spesa del personale agli enti destinatari delle funzioni non fondamentali. Gli emendamenti del governo alla legge di stabilità, invece di dare certezza a cittadini e lavoratori sull’applicazione della legge Del Rio, determinano all’orizzonte un caotico percorso ad ostacoli. Senza dimenticare l’ingorgo legislativo che il governo ha prodotto poiché la Del Rio, per essere pienamente applicata, ha bisogno di essere coordinata con quanto previsto dal jobs act e dalle riforme costituzionali”.
In Umbria, la Giunta regionale ha appena preadottato un testo di legge che indica le funzioni che vengono assegnate alle Province e quelle che tornano in capo alla Regione, con l’obiettivo di portare a compimento anche il processo di riordino delle funzioni delle comunità montane.
“Le scelte del governo entrano, molto pericolosamente, “a gamba tesa” su questo percorso e fanno saltare tempistica e garanzie scrivono Cgil e Fp Cgil – Chiediamo che il Governo ritiri l’emendamento e garantisca le risorse necessarie allo svolgimento delle funzioni fondamentali delle Province che esso stesso ha assegnato loro.
Chiediamo che la Regione prenda posizione esplicitamente contro le scelte sbagliate della legge di stabilità. Chiediamo trasparenza nei processi di ricognizione e delle funzioni, e un percorso condiviso e confronto costante con le rappresentanze sindacali per gestire questa fase così complessa. Chiediamo certezze per il futuro dei precari del centro per l’impiego di Perugia, il cui destino è appeso anch’esso ad un emendamento della legge di stabilità.
Chiediamo che Governo e Regione garantiscano un quadro finanziario certo e continuativo che dia stabilità a questo processo e garanzia ai lavoratori.
Chiediamo che la legge regionale e la legge nazionale abbiano un riallineamento dei tempi, per evitare pericolose fughe in avanti, evitando che la Regione faccia riforme che poi restano inapplicate o smentite, come ormai avviene da due legislature.
Chiediamo, come abbiamo già fatto più volte, che in questa fase in cui il governo chiede di ridurre del 50 per cento l’organico delle Province, venga bloccata qualsiasi assunzione, come quella inaccettabile dei dirigenti che vorrebbe fare la Provincia di Terni.”
La Cgil si impegna a “contrastare le previsioni della Legge di Stabilità e del jobs act anche il prossimo 12 dicembre con lo sciopero generale e le due importanti manifestazioni di Perugia e di Terni”.