Riordino delle Regioni, Leonelli: “Le priorità per l’Umbria sono le infrastrutture”

PERUGIA – “In questi giorni, un po’ come tutti, ho assistito al dibattito sulle ipotesi di riordino delle Regioni. Voglio dire che non sono contrario in astratto, ma mi sorprende un po’ e non mi convince affatto questa discussione che lascia sullo sfondo i problemi della nostra Regione e si preoccupa invece di abbracciare chi ha il dialetto più affine: ed ecco che dalla zona appenninica si dice ‘andiamo con le Marche!’; risponde il Trasimeno ‘ma no, con la Toscana!’ ed infine ecco che qualcuno , dalla provincia di Terni ribatte ‘ma perché, il Lazio no?’. Insomma siamo un po’ troppo concentrati a fare della nostra città un possibile ‘avamposto’ piuttosto che pensare alle priorità del nostro territorio (a proposito, in caso forse dovremo farci promotori della grande regione dell’Italia mediana, dal Tirreno all’Adriatico, con l’Umbria baricentro, no?)”.

Così Giacomo Leonelli, segretario del Pd Umbria, sul dibattito delle ultime settimane relativo alle ipotesi di riorganizzazione delle regioni.

“Fatto in questo modo – aggiunge Leonelli – diventa davvero un dibattito sterile, che rischia solo di indebolire l’Umbria: ma perché, anziché pensare ad eventuali accorpamenti e con chi ‘andare’, non pensiamo invece alle cose da fare insieme a chi oggi confina con noi? Un esempio? Le infrastrutture e la necessità di mettere fine all’isolamento del nostro territorio”. “Ragioniamo – spiega Leonelli – su tre questioni, tra le tante: alta velocità ferroviaria (progetto stazione media Etruria / Umbria -Toscana); quadrilatero (completamento asse viario Perugia-Ancona e Foligno – Civitanova / Umbria-Marche; superstrada Terni – Orte – Civitavecchia (già inclusa nel ‘pacchetto’ della vertenza Ast tra Regione e Governo / Umbria – Lazio). Eccole qui tre priorità tra le altre per lo sviluppo del nostro territorio da condividere con regioni che confinano con noi”.

“Per questo – conclude il segretario – domani, in direzione nazionale, farò ai segretari Pd di Toscana, Marche e Lazio la proposta di un tavolo permanente sulla realizzazione di questi tre progetti, degli altri già in cantiere, e sul futuro dei nostri territori. Partendo dunque dalle cose da fare nel breve – medio periodo, piuttosto che dalle affinità dei dialetti. Il futuro è tutto da scrivere. E non lo scriverà qualche tecnico di qualche ministero. Cerchiamo intanto di migliorare e di far crescere la nostra regione; se poi in futuro dovremo entrare in qualcosa di più grande e più funzionale per la nostra collettività e per nostri territori lo vedremo, ma senza cedere alla falsa aspettativa che un eventuale partner ‘più forte’ possa risolvere i nostri problemi. Anzi”.

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