Sfratti incolpevoli, nuovi aiuti alle famiglie morose, sostegni anche agli inquilini Ater

Un licenziamento, la cassa integrazione, il mancato rinnovo di un contratto a termine, una malattia improvvisa, e in un attimo una famiglia che fino a ieri è sempre stata in regola con il pagamento dell’affitto, si ritrova per strada. Il prolungarsi delle crisi economica ed occupazionale in Umbria, con un crescente impoverimento delle famiglie, fa lievitare anche il numero degli sfratti, specie di quelli cosiddetti “incolpevoli” (dovuti a sopravvenuti problemi economici, o alla perdita o consistente riduzione del reddito delle famiglie).

In Umbria si sta consolidando il dato dei 1300 sfratti esecutivi annui di cui il 90% per morosità incolpevole. Per far fronte a questa situazione la giunta regionale ha approvato la nuova disciplina e i criteri per il nuovo bando (il primo risale al 2013) e la concessione dei contributi a favore di queste famiglie.

“In questo contesto – ha spiegato questa mattina in conferenza stampa l’assessore alle politiche abitative, Stefano Vinti –l’intervento pubblico diviene fondamentale, in quanto consente, mediante l’erogazione di un sostegno economico a favore delle famiglie indigenti, un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa”.

L’esperienza umbra del 2013 ha fatto anche da apripista ad un analogo provvedimento del Governo nazionale che, per la prima volta, ha emanato un decreto per le stesse finalità, ma limitando i benefici alle sole città ad alta densità abitativa ed al contributo sull’affitto.

La nuova disciplina regionale dell’Umbria invece si fa carico dei problemi esistenti su tutto il territorio regionale, destinando a questo scopo 1.384.000 euro, e si differenzia sostanzialmente dalla precedente, in quanto ha la finalità di indurre i proprietari a desistere dalla procedura di sfratto già intrapresa e a stipulare un nuovo contratto a canone concordato con l’inquilino, in modo che quest’ultimo non si veda costretto a reperire un’altra soluzione alloggiativa.

“Il provvedimento approvato – ha spiegato Vinti – si rivolge non solo ai locatari degli alloggi di proprietà privata, ma anche a quelli degli alloggi a canone concordato, realizzati con contributo pubblico da imprese, cooperative e dall’Ater regionale, e persino agli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, poiché, nonostante il basso livello dei canoni, anche tra costoro si rilevano sempre più frequentemente situazioni di sofferenza”.

“La gestione delle procedure amministrative per individuare i beneficiari è affidata all’Ater regionale – ha affermato il presidente Almadori – che provvederà ad emanare un bando pubblico rivolto sia agli inquilini degli alloggi di proprietà privata che a quelli degli alloggi realizzati con contributo pubblico e locati a canone concordato. Per quanto concerne, invece, gli assegnatari degli alloggi di Ers pubblica, l’Ater regionale provvederà ad individuare direttamente i beneficiari, morosi “incolpevoli” da almeno 6 mesi alla data del 31.7.2014 sia per il canone di locazione che per gli oneri condominiali, tenendo conto di alcuni criteri indicati della Legge Regionale 23\03 (disoccupazione, grave malattia, indigenza, ecc.) e dando priorità alle condizioni di grave malattia e alle morosità di più vecchia data”.

Il contributo è finalizzato a sanare l’85% della morosità pregressa fino ad un massimo di 5.000 euro.

La Giunta regionale ha stabilito che i beneficiari dei contributi devono essere titolari di contratti registrati prima del 30 giugno 2013 e devono avere un’intimazione di sfratto notificata prima del 31 luglio 2014, per morosità maturata da almeno 6 mensilità, dopo aver regolarmente pagato le prime 6 mensilità successive alla sottoscrizione del contratto.

Inoltre, devono essere residenti o avere l’attività lavorativa da almeno 24 mesi nella Regione e non devono avere proprietà immobiliari. La graduatoria sarà formulata dall’Ater sulla base del grado di emergenza abitativa e delle condizioni socio-economiche dei beneficiari.

L’intervento prevede l’erogazione di incentivi e contributi direttamente al proprietario, qualora formuli rinuncia allo sfratto e stipuli con lo stesso inquilino un nuovo contratto di locazione a canone concordato.

Gli incentivi riguardano un importo pari al 50% della morosità pregressa fino ad un massimo di 5.000 euro, il recupero delle spese legali fino a un massimo di 1000 euro ed infine 300 euro, qualora il contratto regolarmente registrato preveda un canone di locazione inferiore al valore medio stabilito per l’area omogenea in cui è ubicato l’alloggio. Il contributo sull’affitto è previsto in 200 euro al mese per 15 mesi (3.000 euro).

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