Sisma del ’97, Liberati (M5S): “La ricostruzione non è finita”
PERUGIA – “Quante volte a proposito del sisma 1997-1998 abbiamo sentito dire ‘La ricostruzione è finita’. Sono trascorsi quasi 20 anni e oggi la Regione stessa, a seguito di una nostra interrogazione a risposta scritta, è costretta a svelare le cifre: in Umbria gli edifici danneggiati, inseriti nelle fasce fasce G/N (le seconde case) non sono ancora state finanziate, diversamente dalle previsioni della legge regionale ’61/’98’ che stabiliva invece la ricostruzione al 100 per cento di prime e seconde case”. Così il capogruppo regionale del M5S, Andrea Liberati che sottolinea come sia i “numeri” sia le “conseguenze” di tale situazione siano “importanti”.
“Parliamo – spiega Liberati – di 7.838 edifici isolati e di ben 1.465 Umi (Unità minima di intervento) poste all’interno di nuclei e centri storici. In certi casi i danneggiamenti di allora sono aumentati, come pure alcune ‘inagibilità parziali’, diventate ‘totali’ a seguito del sisma del 24 agosto. Vanno poi aggiunte le seconde case del terremoto di Narni del 2000, e Marsciano del 2009, per le quali parimenti non sono stati concessi finanziamenti, come segnala l’Ente. La Giunta regionale – aggiunge – riconosce poi la necessità di dover sottoporre la questione al Governo, ma, come sappiamo, nel ‘Decreto legge Terremoto’, ormai alle Camere, non si fa ancora cenno a risorse per le passate e mancate ricostruzioni umbre, diversamente da quelle dell’Abruzzo del 2009 che sono le sole ad essere prese in considerazione”.
Il consigliere regionale pentastellato fa sapere poi che la Regione Umbria “ammette che …’la mancata ricostruzione (…) ha determinato nelle città, nei borghi e nelle frazioni, una situazione di reale difficoltà derivante dal fatto che molto spesso queste strutture edilizie rappresentano delle vere e proprie discontinuità strutturali nel tessuto urbano e spesso finiscono per rappresentare pericolo per la pubblica incolumità’. Bene – conclude Liberati -, dopo 20 anni la situazione è questa, senza dimenticare le non poche famiglie, per un totale di 294 edifici e 28 UMI, che hanno pure anticipato i denari per la ricostruzione così come stabiliva la legge, nell’attesa di esser ristorati, fatto mai concretamente avvenuto: un’autentica truffa di Stato, tra altre”