Taglio punto nascita Pantalla, Natili (Cisl): “Dibattito surreale”
TODI – “Arriva puntuale, sempre in estate, la notizia sul taglio dell’ennesimo servizio, dopo quello delle linee degli autobus è ora il momento del punto nascita dell’Ospedale di Pantalla”, dice Valerio Natili, coordinatore Ast CISL Perugia.
“Ciò che meraviglia non è tanto la chiusura del punto nascita, ma il dibattito politico che tale decisione sta determinando. Osservando attentamente l’andamento demografico del territorio… era inevitabile, ma l’attuale classe politica non si interroga sui motivi, bensì si rimpalla responsabilità reciproche. Nella nazione ultima in Europa per numero di nascite (7,3 X 1000 ) e nella Regione Umbria dove il saldo tra i morti 10.811 e i nati 6.542 (stando ai dati del 2016) è da bollino rosso, il dibattito non si focalizza sulla crisi demografica e come risolverla, bensì su di chi sia la responsabilità politica della chiusura del punto nascita. Basterebbe il dato sopra riportato per comprendere dove dovrebbe focalizzarsi l’azione politica, ma purtroppo la politica odierna non persegue l’obiettivo della risoluzione del problema, preferisce sfidarsi sul piano della propaganda.
“Ciò che meraviglia non è tanto la chiusura del punto nascita, ma il dibattito politico che tale decisione sta determinando. Osservando attentamente l’andamento demografico del territorio… era inevitabile, ma l’attuale classe politica non si interroga sui motivi, bensì si rimpalla responsabilità reciproche. Nella nazione ultima in Europa per numero di nascite (7,3 X 1000 ) e nella Regione Umbria dove il saldo tra i morti 10.811 e i nati 6.542 (stando ai dati del 2016) è da bollino rosso, il dibattito non si focalizza sulla crisi demografica e come risolverla, bensì su di chi sia la responsabilità politica della chiusura del punto nascita. Basterebbe il dato sopra riportato per comprendere dove dovrebbe focalizzarsi l’azione politica, ma purtroppo la politica odierna non persegue l’obiettivo della risoluzione del problema, preferisce sfidarsi sul piano della propaganda.
In un panorama del genere è sempre più complicato, anche per il sindacato, tentare
un’approccio ai problemi finalizzato alla loro risoluzione, ed oggi il problema numero uno dell’Umbria è la crisi demografica e il progressivo spopolamento di giovani determinato dai tanti umbri che lasciano la propria terra in cerca di opportunità”.
un’approccio ai problemi finalizzato alla loro risoluzione, ed oggi il problema numero uno dell’Umbria è la crisi demografica e il progressivo spopolamento di giovani determinato dai tanti umbri che lasciano la propria terra in cerca di opportunità”.
“Negli ultimi dieci anni il Pil dell’Umbria è crollato di 17 punti percentuali, la prospettiva che abbiamo di fronte è quella di una regione sempre più anziana dove i giovani, in mancanza di prospettive preferiscono andarsene. Dobbiamo rassegnarci ad un futuro del genere o possiamo pretendere un’inversione di tendenza? Certo è che se la politica locale continua a comportarsi in questo modo, giocando a fare l’opposizione anche quando si sta al Governo, da qui a poco dopo il punto nascita dovremo iniziare a preoccuparci anche del futuro di altri servizi che di questo passo non riusciranno a restare in piedi”.