“Taser, perché no a Perugia?”: Prisco (FdI) scrive a Salvini
PERUGIA – Il deputato umbro Emanuele Prisco chiede al ministro degli Interni Matteo Salvini di introdurre la sperimentazione del taser anche nella città di Perugia. “Nel capoluogo umbro spesso e volentieri gli agenti vengono aggrediti per strada – è spiegato in una nota -. Solamente pochi giorni fa il video di una lite nel cuore di Città di Castello tra due persone contro la polizia è diventato virale. In quel caso la pistola a impulsi elettrici avrebbe interrotto immediatamente l’aggressione neutralizzando i due arrestati”. La pistola elettrica – riferisce Prisco in una nota – viene utilizzata in via sperimentale in undici città italiane tra cui Milano, Napoli, Torino, Bologna, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi. Nel centro Italia, per il momento, l’unica città a poter utilizzare l’arma coi proiettili uncinati è Firenze. Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia alla Camera, che mostra apprezzamento nell’iniziativa del taser, “un tentativo di sperimentazione delle cartucce caricate con anidride carbonica compressa va fatto anche in Umbria dove gli agenti spesso sono esposti a situazioni critiche in quartieri caldi come quello di Fontivegge a Perugia.
Le cronache hanno raccontato episodi violenti in danno delle divise, uno su tutti quello avvenuto poco tempo fa in piazza del Bacio. La sicurezza e la possibilità di intervenire prontamente per gli agenti, anche a difesa dei cittadini – conclude Prisco – deve rappresentare una priorità per uno Stato che per troppo tempo ha dato la sensazione di pensare più ai diritti dei delinquenti che a quelli dei suoi uomini”.