Terni, bilancio 2016: “I consiglieri diano un voto responsabile, che pensi alla comunità”
TERNI – L’Associazione Terni città futura ha diverse domande in mente che snocciola in un comunicato molto chiaro. Nella nota si fa appello a tutti i consiglieri comunali “perché diano prova di un voto responsabile nel bilancio 2016 e nell’interesse generale della comunità”.
Il voto – per l’Associazione – dovrebbe tener conto dei “debiti ingenti che continuano a pesare sulla collettività, una situazione difficilmente occultabile e che deriva da politiche inadeguate che si trascinano da decenni, farcite di “manovre fittizie” messe in piedi nel vano tentativo di raggiungere un pareggio di bilancio impossibile nei fatti. Consapevoli del fatto che la situazione attuale ha la sua origine in lunghi anni di scelte amministrative errate, riteniamo sia arrivato il momento di una presa di distanza da questo passato, soprattutto nell’interesse della città e fare l’estremo tentativo di una netta inversione di tendenza. Spiace che non si registrino segnali in questa direzione ed anzi tutto sembra procedere nella più totale ed assoluta continuità amministrativa.”
Per l’Associazione il voto al bilancio assume una grande rilevanza politica “soprattutto in merito alla condivisione delle scelte dell’attuale amministrazione, per questo da parte di forze critiche, un voto diverso da quello contrario, risulterebbe un debole e timido tentativo di distinguo o peggio ancora un’adesione fatta solo per senso di appartenenza senza una coscienza della gravità della situazione.”
Dal voto ai problemi quotidiani che toccano la città:”Il degrado della città è sotto gli occhi di tutti, una crescente insicurezza, l’abbandono che caratterizza i più importanti spazi pubblici, da Piazza Tacito, al Teatro Verdi, passando per il Parco di Cardeto, solo per citare i più eclatanti. Una crisi economica che non accenna a dare segni di ripresa, una città sempre più povera, con il tessuto del piccolo commercio in terribile sofferenza anche a causa di una politica fatta a vantaggio della grande distribuzione, manca una seria e complessiva programmazione degli interventi che quando ci sono si dimostrano insufficienti ed inadeguati.
Gli sforzi enormi con cui questo bilancio 2016 cerca di spalmare su tre anni il contenimento di un rilevantissimo buco economico sono basati su scelte scellerate: un aumento del 15% delle tariffe per le mense scolastiche, un aumento del 3.1% della TARI, per le utenze non domestiche, andando a colpire ancora più duramente i tanti piccoli commercianti fiaccati della crisi, l’inevitabile prospettiva di svendita delle partecipare, l’aumento dell’ irpef, il mantenimento di convenzioni capestro e l’inserimento di crediti ormai inesigibili da anni, mentre pregevoli proprietà immobiliari rischiano di finire vendute per via giudiziaria a seguito di un pignoramento come nel caso dell’ex Foresteria di Piazza Tacito.”
L’Associazione poi lancia un appello forte e chiaro: “E’ lecito domandarsi quale sia la ragione per ostinarsi a mantenere in piedi un’amministrazione che ogni giorni di più spinge la città verso la più totale rovina. Per questo ci sentiamo di rivolgere un appello a tutti i consiglieri perché diano prova di un voto responsabile e nell’interesse generale della comunità. Il nostro pensiero va soprattutto a quanti in questi mesi hanno attaccato, criticato ed invocato la rimozione di qualche assessore o l’esigenza di un rimpasto di giunta. Questi esponenti politici hanno ora l’occasione per allinearsi in modo coerente alla loro linea opponendosi all’approvazione di questo bilancio.
Crediamo che i tempi siano tali da richiedere la fine di quell’insopportabile balletto della politica, quella recita fatta di ricatti interni e di una opposizione di facciata volta solo a guadagnare una considerazione ed un potere personale, tutta orientata verso il mantenimento dei propri interessi e di una ormai intollerabile posizione di rendita politica. La città merita di meglio, ha bisogno di uno scatto di orgoglio, se non ci sarà i cittadini ne prenderanno atto e valuteranno, inchiodando ognuno alle proprie responsabilità. Dal canto nostro saremmo sempre pronti a smascherare le strategie dei singoli, a sottolineare le assenze per improbabili malesseri o per impegni improvvisi, a prendere atto dei calcolati voti di astensione.”