Terni, comportamento antisindacale: il giudice del lavoro dà ragione al Comune
TERNI – Il giudice del lavoro ha respinto il ricorso presentato da una sigla sindacale che lamentava un comportamento antisindacale e la violazione dello Statuto dei lavoratori in merito alle vicende legate allo sciopero del 25 settembre scorso. Una astensione dal lavoro, poi revocata dalle stesse organizzazioni sindacali, nell’ambito della vertenza sulla valutazione della produttività
“La nostra avvocatura comunale, con un ottimo lavoro difensivo – spiegano il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore al Personale Cristhia Falchetti Ballerani – ha demolito accuse che si sono rivelate del tutto infondate, evidentemente mosse con l’intento di mettere sotto accusa l’amministrazione comunale e in particolare l’operato dell’assessore al Personale e non nell’entrare nella sostanza delle vicende che, come ha attestato anche la magistratura, sono state caratterizzate da comportamenti cristallini e rispettosi delle norme che regolano il diritto allo sciopero”.
La sigla sindacale che si è rivolta al giudice del lavoro – stando a quanto riportato nel provvedimento della magistratura – aveva lamentato una condotta antisindacale dell’assessore essenzialmente per due aspetti: per aver intrapreso, in concomitanza con il percorso previsto dalla legge in Prefettura, iniziative unilaterali tese, in sostanza, ad evitare lo sciopero e per essersi sostituita alla delegazione trattante del Comune.
Il giudice è entrato nel merito e ha evidenziato, anche in base alle prove documentali, che l’assessore non ha dato luogo a trattative sulle materie oggetto della proclamazione dello sciopero rispettando così gli appositi percorsi istituzionali tesi alla ricomposizione o meno della vertenza. Un comportamento di assoluta correttezza anche sul ruolo della delegazione trattante che essendo, uno strumento di natura gestionale deputato alla negoziazione, non ha mai visto la partecipazione dell’assessore. Il giudice ha inoltre ribadito la legittimità da parte dell’Amministratore pubblico di incontrare le organizzazioni sindacali nell’ambito del dialogo e del confronto con le parti sociali.
“Abbiamo sempre creduto – proseguono sindaco e assessore – che il dialogo sia basilare e che sarebbe grave e controproducente che tra sindacati, lavoratori e organi politici ci fossero muri invalicabili come magari si auspica qualche sigla sindacale che sembra favorire invece lo scontro e la contrapposizione ad ogni costo. Ci auguriamo che anche questo pronunciamento della magistratura serva a ribadire che la strada del contezioso ad ogni costo non porta a grandi risultati, né porta avanti gli interessi dei dipendenti comunali e dei servizi da loro assicurati. L’Amministrazione Comunale in questo anno e mezzo ha lavorato su temi dell’organizzazione interna con grande intensità arrivando a risultati tangibili sulla organizzazione dei servizi, sull’utilizzo delle risorse, sullo sblocco di istituti contrattuali da anni fermi e che invece ora andranno a premiare produttività ed efficienza”.