Terni, gli auguri del vescovo a Latini: “Serve massima attenzione ai giovani”

 TERNI – Auguri  al neosindaco Leonardo Latini dal vescovo Giuseppe Piemontese: «Esprimo le vive congratulazioni e auguri per l’elezione e il consenso conseguito. Queste ore sono belle e gratificanti perché sono pervase dall’orgoglio per essere stati personalmente scelti e favoriti dalla fiducia dei cittadini. Ciò comporta onore e responsabilità per essere stati chiamati al servizio alla collettività e alla città.

Il sindaco non è uomo di parte, è colui che rappresenta l’intera città nelle sue varie componenti. È al servizio del bene comune, privilegiando coloro che vivono in condizioni sfortunate e disagevoli. Un impegno non facile che richiede attenzione, ascolto, discernimento e condivisione con tutte le realtà che compongono la società.

Terni ha bisogno di prospettive nuove, alte; di idealità civili, culturali, sociali e spirituali che aiutino i cittadini ad un balzo di benessere il più vasto possibile.

Tutta la comunità cittadina ha bisogno di sogni e di speranza.

Il sindaco, aiutato dalla Giunta e dall’intero Consiglio, sia suggeritore e catalizzatore di un progetto di progresso civile proveniente da tutti coloro che vogliono bene alla città e ai suoi cittadini.

Non si abbiano remore a valorizzare il bene, seminato nel passato, e a osare programmi arditi innovativi a beneficio di tutti.

I  cittadini sono tutti uguali e a tutti vanno riconosciuti i diritti civici. Ma quelli più poveri e che vivono in condizioni di maggiore disagio, abbiano maggiori cure e attenzioni.

Soprattutto i giovani abbiano un posto di riguardo nelle preoccupazioni dell’Amministrazione in riferimento alla loro formazione e al lavoro.

La Chiesa e i cristiani si dichiarano disponibili a collaborare con le Istituzioni per promuovere il bene della cara Terni in questi tempi di grave crisi economica, istituzionale e morale.

Su di te, sindaco eletto, e su tutta la città invoco la benedizione del nostro patrono San Valentino ed esprimo fin da ora la comune riconoscenza per le fatiche, che dovrete fronteggiare».

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