Terni in cima alla classifica di Legambiente per i servizi agli animali, il sindaco: “Riconosciuto il lavoro svolto”
TERNI – “Il rapporto di Lega Ambiente, che pone Terni, come la migliore città, insieme a Prato, per i servizi agli animali, riconosce i lavoro svolto in questi anni dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con le altre istituzioni ad iniziare dalla Asl”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo. “Un lavoro – prosegue il sindaco – basato sul miglioramento delle strutture, sui regolamenti, su una cultura più complessiva di consapevole convivenza tra l’uomo e gli animali domestici”.
“Le politiche attuate in materia di tutela – continua il sindaco – hanno fornito alla cittadinanza strumenti di conoscenza sulle problematiche che scaturiscono dalla presenza di animali nel contesto urbano in modo da prevenire l’insorgere di conflittualità e riconoscere il valore sociale del rapporto affettivo uomo-animale – ambiente. Una comunità portatrice di valori di cultura e di civiltà si basa sui principi di rispetto e tolleranza verso tutti gli esseri viventi inclusi gli animali. Esprimo soddisfazione per i risultati ottenuti dalla città di Terni che sono il frutto della collaborazione fra il Comune, l’Ausl Umbria n.2, la Consulta comunale delle associazioni di protezione animale, i gestori dei canili rifugio comunali e la società civile che hanno saputo produrre modelli inediti di gestione e tutela che rappresentano strumenti di civiltà”.
Secondo Legambiente Prato e Terni sono città di grande sensibilità nei confronti degli animali. Il nuovo rapporto, il quarto in materia diffuso dall’associazione, fa riferimento alle attività dei comuni capoluogo e delle aziende sanitarie locali per gli amici a quattro zampe (dati ottenuti su 85 capoluoghi pari al 77%, e 74 aziende sanitarie locali cioè il 50%).
Su scala nazionale, il 90% dei comuni italiani ha un assessorato dedicato agli animali e l’82% delle aziende sanitarie ha il canile sanitario o l’ufficio di igiene urbana veterinaria. Ma il 59% delle città offre ancora servizi e informazioni insufficienti. Soltanto il 35% delle città è sufficiente, il 3,5% arriva a buono, il 2,5% a ottimo, come, appunto nel caso di Terni e Prato. Tra le aziende sanitarie migliori, 22 su 74 arrivano alla sufficienza (30%); 13 sono buone (17,5%) tra cui Firenze e la Ausl Umbria 2.