Terni, Melasecche: “Più controlli sui corsi d’acqua coperti”
TERNI – Una verifica attenta di tutti i corsi d’acqua coperti, non per creare allarmismo ma per garantire ai cittadini la massima sicurezza. Lo chiede il consigliere comunale Enrico Melasecche, dopo l’avvio di un percorso della Commissione Lavori Pubblici di Palazzo Spada che, la scorsa settimana, si è riunita con i vertici del Consorzio Tevere Nera sul tema del miglioramento della viabilità in Via Ippocrate, “pericolosa, in discesa, con molte curve ed irregolarità altimetriche, senza tratti di marciapiede proprio dal lato dei numerosi insediamenti abitativi lungo il Fosso di Valenza che la percorre prima di essere intubato a valle in prossimità dei Quartieri Le Grazie e Matteotti”.
“Sono state approvate recentemente altre lottizzazioni anche importanti nella parte alta di Via Ippocrate che aumenteranno il numero dei residenti ed i flussi di traffico ma non si è minimamente affrontato il tema della viabilità per consentire una maggiore sicurezza, anche in relazione allo stato di quel fosso. Il tema del ritardo con cui si realizzano le opere di urbanizzazione rispetto agli insediamenti abitativi – dice Melasecche – è centrale a Terni visto quello sta accadendo un po’ ovunque. In contemporanea al problema specifico è emerso quello dei vari fossi coperti negli anni, a cominciare appunto da quello di Valenza, senza rispettare le normative prudenziali imposte per le sezioni degli invasi che fanno obbligo di prendere in considerazione le precipitazioni eccezionali e le esondazioni avvenute nei 50 anni ma anche nei 200 anni precedenti”.
“Dopo i fatti di Genova e quelli più recenti di Livorno, senza voler creare inutili allarmismi, occorre però responsabilmente anche a Terni effettuare una verifica generale dei rischi considerato che le bombe d’acqua sono sempre più frequenti e l’ampiezza dei bacini imbriferi di alcuni torrenti va assolutamente correlata alle sezioni dei tubi utilizzati ed alle tipologie di copertura, se a griglie e quindi permeabili o stagni, con tutto quello che comporta tenuto conto della esistenza a valle di importanti insediamenti abitativi. La piantina elaborata dall’Università della Tuscia evidenzia in verde ed azzurro le esondazioni avvenute nei due archi temporali citati. Mancano spesso anche pozzi di ispezione accessibili che consentano di verificare i detriti depositati nei decenni e che riducono le sezioni stesse imponendone la pulizia prima che accada l’irreparabile. Occorre che la giunta faccia chiarezza in proposito e prenda i dovuti urgenti provvedimenti rispondendo all’atto di indirizzo in modo chiaro ed esaustivo dando anche risposte a quanto evidenziato dal Consorzio Tevere Nera in merito alle abitazioni costruite e/o condonate ad una distanza inferiore ai dieci metri dall’argine superiore dell’invaso, come prevede la legge”.