Terni, va in scena “Charlie e il Natale del 1977”
TERNI – Il giorno di Natale del 1977 moriva a Vevey, in Svizzera, una delle massime icone della settima arte: Charlie Chaplin.
Per celebrare l’anniversario il progetto Popoli e Religioni dell’Istess ha organizzato un evento speciale del Terni Film Festival in collaborazione con il Cityplex Politeama di Terni, che chiuderà la festività natalizie continuando a sviluppare il tema della metamorfosi e dando un contributo materiale per la ricostruzione dell’abbazia di San Benedetto a Norcia.
Venerdì 5 gennaio alle 21 nel cinema ternano va in scena lo spettacolo Charlie e in Natale del 1977 che ripercorre – attraverso un flusso di coscienza ambientato negli ultimi minuti di vita del regista quasi novantenne – l’esistenza di uno degli artisti più geniali della storia del cinema.
Scritto da Arnaldo Casali, direttore artistico del festival, e tratto dal libro Il giorno di Natale, lo spettacolo vede protagonista una delle voci più belle del cinema italiano: Marzia Ubaldi, moglie di Gastone Moschin, doppiatrice (tra le altre) di Judi Dench e fondatrice a Terni della scuola di recitazione Mumos.
La voce della grande attrice italiana sarà accompagnata, dal vivo, dalle musiche composte dallo stesso Chaplin ed eseguite alla fisarmonica da Emanuele Grigioni e dalle immagini montate da Aferdita Demiri e Luca Mannoioli.
Lo spettacolo sarà seguito dalla proiezione della versione restaurata di Tempi moderni, forse il film più bello di Chaplin e sicuramente più significativo, perché segna il passaggio dal muto al sonoro. Contrario alla nuova tecnologia (che riteneva avrebbe fatto perdere di poesia la magia del cinema), Chaplin la utilizzò per questo film in modo del tutto originale: tutti i dialoghi del film sono muti: il sonoro viene utilizzato quasi esclusivamente per i rumori, e l’unico personaggio che parla è il proprietario della fabbrica dove il film è ambientato. Per colmo di scherno, poi, Chaplin nel film non parla mai, in compenso canta in una lingua completamente inventata e incomprensibile.
Il film, uscito nel Natale di 81 anni fa, colpisce ancora oggi per la sua incredibile modernità.
L’ingresso alla serata (10 euro intero, 8 ridotto) comprende anche una bottiglia di birra artigianale prodotta dai monaci dell’abbazia di San Benedetto a Norcia, interamente distrutta dal terremoto del 2016.
Nato nel 1889 in Inghilterra in una famiglia di attori, Charlie aveva debuttato nella prima versione teatrale di Sherlock Holmes e nel 1914 era arrivato – per un tournée – in America, dove si era fermato a fare cinema diventando in pochi anni un divo di fama mondiale.
Convinto pacifista, profondamente impegnato su tematiche come l’immigrazione e il dialogo tra popoli e religioni, riuscì – tra i pochi divi del muto – a “sopravvivere” al sonoro dimostrando anche di saper uscire dalla poesia di Charlot eccellendo anche nella satira politica come quella espressa in Monsieur Verdoux o Un Re a New York. Mise alla berlina Hitler e Mussolini guadagnandosi l’“accusa” di essere ebreo, ma il suo antifascismo militante lo portò anche all’esilio dall’America per sospetto comunismo: di fatto, in quanto straniero, fu cacciato e rimpatriato nel 1952, riconciliandosi con gli Stati Uniti solo vent’anni dopo in occasione della consegna dell’Oscar alla carriera.
La serata del 5 gennaio si chiuderà con la proiezione – grande richiesta – del corto tratto anch’esso dal libro Il giorno di Natale, che vede l’ultima interpretazione di Gastone Moschin, diretto da Giacomo Moschetti e presentato in anteprima all’ultima edizione del Terni Film Festival.