Tesseramento Pd, Open day come terapia d’urto. Leonelli: “circoli aperti in Umbria”
PERUGIA – Il Pd Umbria mette in pratica una “terapia d’urto” contro le divisioni interne e spalanca le porte dei suoi circoli. Lo fa sabato e domenica (25 e 26 febbraio) in occasione di un open day per il tesseramento. Certo, la mobilitazione “non nasce sull’onda emotiva di questi giorni – tiene a precisare il segretario regionale Giacomo Leonelli – ma è stata immaginata prima” con l’obiettivo di creare, in occasione della chiusura della campagna adesioni 2016, “un momento di partecipazione e confronto”.
IL SEGRETARIO
“Siamo convinti che il tesseramento – spiega Leonelli – sia il miglior modo per aiutarci a migliorare e la scelta dello slogan non è casuale: per crescere abbiamo bisogno di uno sforzo in più rispetto a una battuta su Facebook, di energie e di entusiasmo, non di piegarci a una dinamica autodistruttiva”. Su tutto il territorio regionale le sedi, compresa quella storica di piazza della Repubblica, rimarranno, dunque, aperte, a disposizione di quanti vorranno iscriversi o rinnovare la propria iscrizione e non lo hanno ancora fatto.
ANCHE ONLINE
Da stasera gli orari di apertura delle sedi saranno on line sul sito del Pd regionale (www.pdumbria.it – 075.5731887) e saranno aggiornati con le adesioni che arriveranno anche nelle prossime ore.
L’occasione giusta per stare nel Pd
“Il Pd è un partito di iscritti e di elettori – ricorda Leonelli – e se a livello nazionale chiunque può votare alle primarie per la scelta del segretario, a livello locale è attraverso la tessera che si garantisce, anche con la partecipazione ai congressi territoriali, di incidere sulle dinamiche locali”. “È forse questa l’occasione giusta per stare nel Pd” fa eco il responsabile organizzazione Matteo Burico raccontando che negli ultimi giorni “si sono fatte avanti tante persone che si sono sentite in dovere di iscriversi”. “È importante – per Burico – che nel Pd tutti abbiano voce nel confronto”.
C’è evidentemente “amarezza per quanto sta succedendo – sottolinea il segretario – i motivi della rottura a livello nazionale appaiono poco comprensibili e il nostro popolo vive un travaglio profondo, soprattutto perché mal sopporta che si parli solo di divisioni. Resto convinto che vada fatto fino all’ultimo uno sforzo perché tutti restino dentro e devo dire che molti che in Umbria non sono mai stati sulle posizioni di Renzi stanno decidendo, anche con orgoglio, di rimanere e che la maggioranza dei militanti è fuori da certe logiche nazionali; segno che molto spesso i dirigenti sono lontani dal pensiero dei rappresentanti sul territorio”.
NON SI USA LA PAROLA SCISSIONE
Di usare la parola “scissione” il segretario non ne vuole sapere: “Scissione è quando due culture politiche si separano e questo non è. Più che altro parlerei di una fuoriuscita e comunque l’entità di questa separazione la potremo valutare solo ex post, non dalla visibilità dei soggetti che se ne vanno”.
- A monte una amara valutazione: “Siamo riusciti persino ad offuscare quanto sta accadendo all’interno del Movimento 5 Stelle a Roma”.
“Abbiamo – invece – bisogno di rafforzarci e che nel territorio emerga una disponibilità larga a lavorare su un progetto”. In questo senso il Pd Umbria ha fatto la sua parte. “C’è un bilancio positivo di questi due anni e mezzo – sottolinea Burico – abbiamo organizzato eventi, manifestazioni, tavoli, mobilitazioni di partecipazione”. “Solo nel mese di febbraio questo è il terzo week end – spiega Leonelli – in cui siamo impegnati in una qualche mobilitazione.
LE INIZIATIVE DI NARNI E TREVI
L’11 e il 18 abbiamo organizzato, a Narni e a Trevi, due delle cinque iniziative tematiche in cui abbiamo articolato il progetto sulla Bellezza e la qualità. Un progetto importante, non immaginato come spot ma declinato in un percorso organico che ci porterà a elaborare, primi in Italia, una proposta di legge e a definire un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria”. Questa, parola di Leonelli, è “la proposta di un partito che crede nella sua comunità”.
“Il Pd coi sui iscritti e i suoi militanti c’è” sottolinea Francesco Maria Giacopetti, che fa sapere che a Perugia, a una settimana dalla chiusura (fissata per il 28 febbraio) il tesseramento è al 50% rispetto a quello del 2015, con un terzo dei circoli che hanno consegnato le loro tessere. A Terni il 100% delle tessere del 2015 è stato superato da tempo.
- E’ presto per una stima, ma l’andamento della campagna adesioni, anche in virtù dell’appuntamento congressuale alle porte, fa pensare che il dato del 2016 non sarà molto dissimile da quello del 2015 (9.787 tessere, 7.145 in provincia di Perugia e 2.642 in provincia di Terni).