Todi, “Museo Vivo”: focus sugli antichi manoscritti di Matteo d’Acquasparta
TODI – Sarà la Sala del Trono del Palazzo Vescovile di Todi ad ospitare, mercoledì 26 aprile, alle ore 16.30, l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri “Museo Vivo”, dedicato all’approfondimento di temi storici e artistici legati alla mostra “Mirabilia Tudertina”, visitabile negli spazi espositivi del Museo Civico di Todi fino al 30 giugno.
La conferenza “Anno Domini 1287. La donazione e i libri di Matteo d’Acquasparta”, a cura della dott.ssa Francesca Grauso, responsabile del Fondo manoscritti della Biblioteca comunale Augusta di Perugia, sarà l’occasione per vedere immagini dei manoscritti ancora conservati nella Biblioteca di Todi, soffermandosi sulla particolarissima scrittura di Matteo d’Acquasparta, ma anche per seguire, attraverso i suoi libri, il percorso di studi di un frate del XIII secolo. Matteo d’Acquasparta, francescano di Todi e uno dei maggiori teologi della scolastica del XIII secolo, donò nel 1287 suoi libri ai conventi di Todi ed Assisi. Si tratta di circa 70 manoscritti, un patrimonio libraio dal valore considerevole per l’epoca, che Matteo aveva acquisito a Parigi, dove era stato studente e poi magister di teologia presso l’Università, e a Roma, dove aveva avuto l’incarico di lettore presso la Curia romana. L’atto di donazione è conservato presso l’Archivio capitolare di Todi ed è attualmente esposto alla mostra “Mirabilia Tudertina”. È di grande interesse perché contiene l’elenco dei libri donati, molti dei quali sono ancora presenti nelle biblioteche di Assisi e Todi, oltre che in altre importanti biblioteche italiane. Tra le altre, vi sono opere di Aristotele e di una rara copia del “Timeo” di Platone, e opere di autori della patristica e della scolastica medievale, tra cui Bonaventura e Tommaso d’Aquino.
Ma Matteo dona anche gli autografi delle sue opere che, tuttora conservati, costituiscono un caso unico nella storia della cultura medievale, che ci permette non solo di meglio interpretare il suo pensiero, ma anche le modalità di studio e insegnamento presso l’Università di Parigi e la Curia romana. Alcuni di questi manoscritti sono anch’essi esposti nella mostra tuderte.