Umbria Mobilità, Chianella: “Ad aprile bilancio e azienda unica”

PERUGIA – Umbria Tpl e Mobilità e l’eventuale unica agenzia per la mobilità e sul pericolo di chiusura dell’intera tratta ferroviaria Sansepolcro – Perugia dell’Fcu è stata al centro di una interrogazione firmata dai consiglieri Liberati e Carbonari, al quale ha risposto l’assessore regionale Chianella.

Carbonari e Liberati domandano alla Giunta se “l’ipotesi di agenzia unica corrisponda al vero, specificando in tal caso se, entro quali tempi e attraverso quali modalità la Giunta intenderebbe procedere alla relativa creazione, fornendo in ogni caso una valutazione complessiva circa i potenziali vantaggi, svantaggi e soprattutto i rischi per la Regione (anche di natura legale, oltre che economica e legati ad eventuali azioni esecutive).  Se il blocco per ben tre anni della tratta ex Fcu Ponte S. Giovanni-S. Anna (previsti inizialmente solo due stop estivi a distanza di un anno l’uno dall’altro) non rappresenti piuttosto l’anticamera della chiusura di tutta la linea Sansepolcro-Perugia-Terni, determinata proprio dalla mancata manutenzione della medesima, con sperperi evidenti di risorse pubbliche, bruciate per anni senza la minima rendicontazione, come ha confermato l’audizione di Caporizzi in commissione, dicendo che ‘le somme erogate non trovano per intero corrispondenza nelle rendicontazioni dei lavori’, per cui la situazione sembra essere al collasso”.

L’assessore CHIANELLA ha risposto che “la grave crisi del Trasporto pubblico locale ha coinvolto tutto il Paese per via soprattutto della debole domanda di Tpl, e la nostra regione ne è ugualmente colpita. Tuttavia, pur se critica, la situazione di Umbria mobilità è andata migliorando e con l’approvazione del bilancio 2015 i numeri dovrebbero migliorare ulteriormente. Il bilancio non è stato approvato e l’assemblea dei soci è stata rinviata per approfondire il tema della governance e quello dell’Agenzia unica. Sono incontri che comunque si terranno ad aprile. È però necessario precisare che la gestione è in capo ad un’altra società, Busitalia, e i disagi per gli utenti sono stati determinati anche dal decreto 5 agosto 2016, che ha inserito la nostra infrastruttura tra quelle interconnesse con l’obbligo di rispondere alla sicurezza standard  prevista da Trenitalia e ha imposto la riduzione della velocità a un massimo di 70 km/h, questo in Umbria e nelle altre regioni d’Italia, mentre l’interruzione Ponte San Giovanni-Sant’Anna è dovuto alla realizzazione dell’elettrificazione che in questa tratta non era stata realizzata, credo quindi che non sia possibile rinviare interventi, soprattutto laddove ci sono risorse. Riguardo alla organizzazione dei servizi che abbiamo concordato anche con i Comitati dei pendolari, abbiamo fatto una sperimentazione di un paio di settimane, sicuramente la situazione si sta sistemando, abbiamo in programma una nuova riunione con i pendolari per concordare ancora meglio, laddove se ne ravvisi la necessità, questi servizi. Infine, per quanto riguarda l’Agenzia unica, la decisione è in mano all’Assemblea dei soci; la Regione, le Province e i Comuni secondo la legge ‘9/2015’ possono avvalersi dell’agenzia”.

All’assessore ha replicato l’altro estensore dell’atto ispettivo, Andrea LIBERATI (Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle–Umbria): “C’erano 122 milioni di debiti al 2014, rischi assunti per 208 milioni e un valore negativo di produzione per 25 milioni, lei dice che è andata migliorando la situazione, ma questo lo sapete solo voi perché i bilanci non sono pubblicati, conculcando la legge, non credo che questo sia un modo giusto di fare, ma lo ius appunto in Umbria è qualcosa che ormai da tempo è sotto pressione. È il trionfo della gomma, perché se l’area ha domanda debole è perché naturalmente non si è investito sul ferro e quando si è investito non si sa dove sono stati messi i soldi, perché il dottor Caporizzi ha detto certe cose sulla rendicontazione 2001–2009, purtroppo ci è capitato lei, però ci capitano soprattutto i pendolari, e le risposte non arrivano. Il rischio di chiusura dell’intera tratta è pressoché imminente ma non viene detto in spirito di verità, è ora che la diciate tutta, così almeno ci attrezziamo e i pendolari sanno cosa fare”.

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