Violenza contro le donne, la consigliera delle Pari Opportunità Bracco: “Non solo commemorazioni”
PERUGIA – “Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non deve essere ricordata solamente come una commemorazione di quante si trovano a subire violenza nelle sue molteplici forme e gravità, ma deve diventare un momento di riflessione efficace sul fenomeno, che purtroppo ha dimensioni allarmanti”. Questo l’intento del convegno tenutosi in Provincia di Perugia, raccontato dalla consigliera delle Pari opportunità Gemma Bracco.
Ad ascoltare i relatori gli studenti delle quarte e quinte classi del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi”, l’Iis “Giordano Bruno” e il Capitini di Perugia. È alle nuove generazioni che si rivolge il messaggio del rispetto di genere, della necessità di riconoscere gesti che si mascherano dietro l’alibi dell’amore ma che con questo sentimento nulla hanno a che fare. Sì perché, come ha spiegato il giudice penale di Perugia Nicla Restivo, “la violenza sulle donne non appare mai con un gesto plateale ma inizia sommessamente, fino a degenerare, e a volte ad avere conseguenze estreme”. Tuttavia, in Umbria cresce la Rete dei servizi “dedicati” all’accoglienza delle donne maltrattate, alla prevenzione e contrasto alla violenza. Ma solo accrescendo la consapevolezza comune che il problema non è solo di chi la violenza la subisce ma di tutti, avremo contribuito sensibilmente a fare grandi passi avanti, a diventare tutti più civili, moderni, europei all’avanguardia nel mondo.
All’incontro di oggi – moderato dalla giornalista de “La Nazione”, Donatella Miliani – , organizzato dalla Provincia di Perugia, e dalla Consigliera di parità, Gemma Bracco hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Provincia, Nando Mismetti, il presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Donatella Porzi, il giudice penale del Tribunale di Perugia, Nicla Restivo, Nicola Mariuccini, autore del libro “La prigione di cristallo”, rappresentanti delle associazioni “Il coraggio della paura”, “Margot”, “Gylania” e la “Rete delle donne antiviolenza”.